Clandestini: 100mila case da sequestrare

A Bergamo i primi due sequestri dall’entrata in vigore del pacchetto sicurezza. Denunciati per favoreggiamento i locatori, pure loro extracomunitari. Gli inquilini erano cinque marocchini coinvolti in un traffico di stupefacenti e arrestati. Vi sveliamo quante sono le abitazioni che potrebbero essere confiscate. Cosa prevede la nuova legge

Clandestini: 100mila case da sequestrare

Bergamo - È scattato in provincia di Bergamo il primo sequestro di appartamenti affittati a clandestini da quando è entrato in vigore il pacchetto sicurezza, emanato il 23 maggio scorso dal governo. I carabinieri della compagnia di Treviglio hanno messo i sigilli a due abitazioni a Ciserano e a Zingonia, zone ad alta densità di immigrazione, spesso al centro di episodi legati alla prostituzione e alla droga. Infatti gli inquilini erano cinque marocchini irregolari, coinvolti in un piccolo traffico di stupefacenti venuto alla luce le settimane scorse.

Il provvedimento apre uno squarcio sul mondo delle locazioni in nero agli irregolari, di cui finora non si hanno cifre ufficiali, ma sulle quali è possibile fare delle stime attendibili. Secondo le previsioni del Giornale, che si basano su dati ufficiali, i proprietari di appartamenti che rischiano il sequestro in base al nuovo decreto sono 113.500. Perché dei 650 mila clandestini (dati del ministero degli Interni), il 14 per cento delle donne (la metà del totale) vive presso il proprio datore di lavoro perché svolge attività di colf o badante, mentre l’8 per cento degli uomini e il 4 per cento delle donne non hanno una fissa dimora (dati dell’Università Bocconi da uno screening su 38 mila irregolari). Questi numeri, insomma, vanno sottratti al dato generale di 650 mila irregolari a caccia di un tetto. Sono in tutto 567.320, quindi, i clandestini che necessitano di un’abitazione. Calcolando che, in media, sono cinque ad occupare un appartamento si arriva presto a quota 113.500 abitazioni per alloggiare il popolo dei clandestini in Italia. Numeri a cui corrispondono altrettanti italiani che dell’affitto in nero fanno business, senza preoccuparsi di chi abita nei loro appartamenti.

I cinque immigrati arrestati a Bergamo sono il classico esempio di questo «traffico» in nero: pagavano l’affitto senza contratto ai proprietari degli immobili - anche loro extracomunitari, ma regolari - che sono stati denunciati per favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina. Le abitazioni potrebbero essere presto confiscate, così come previsto dalla nuova normativa.
I primi a fare le spese del decreto sicurezza sono quindi due egiziani e due nigeriani, che avevano acquistato gli appartamenti e cercavano di mettere a frutto l’investimento, chiedendo circa 500 euro al mese per ognuna delle case. Le indagini dell'Arma proseguono in queste ore per verificare l'eventuale attività di un'organizzazione criminale finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
La zona di Zingonia, in provincia di Bergamo, è nota per la concentrazione di immigrati irregolari e già più volte alla ribalta delle cronache per episodi di criminalità. Negli appartamenti sono stati sequestrati 100 grammi di cocaina – in parte nascosti all’interno di un dizionario di italiano - e più di 1.100 euro in contanti.
I carabinieri hanno applicato la nuova normativa del pacchetto sicurezza, che ha modificato la legge Bossi-Fini varato dal Governo Berlusconi il 23 maggio scorso per combattere l’immigrazione clandestina: il sequestro preventivo della polizia giudiziaria avviene ai fini della confisca dell'immobile al proprietario, prevista tra le nuove misure.

In precedenza era possibile solo una sanzione penale per il proprietario che affittava l'immobile a clandestini. Gli appartamenti si trovano a Piazza Affari 36 a Zingonia e in via Locatelli 10 a Ciserano.
«Basta dotarsi di leggi semplici e chiare ed applicarle per vedere subito i risultati - dichiara l’onorevole Giacomo Stucchi, bergamasco della Lega Nord -. La notizia del sequestro di due appartamenti affittati a immigrati clandestini dediti allo spaccio di droga, è un segnale importante.

Questa azione che rientra nell’ambito del Pacchetto sicurezza – conclude l’esponente del Carroccio - rappresenta il primo risultato teso a disincentivare le pratiche degli affitti in nero ai clandestini ed appare come ottimo deterrente a questo tipo di pratiche fuori legge».

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