da Roma
«Bisogna rilanciare gli enti di ricerca e fare presto. Il governo chiederà ai responsabili (quelli in carica e quelli nuovi che verranno, alcuni presto) di condividere una missione, non una tessera di partito o un voto nellurna. Lo spoil system politico nel campo della scienza e della ricerca è figlio della miseria culturale».
Il ministro dellUniversità, il ds Fabio Mussi, in un'intervista pubblicata martedì scorso da Repubblica.it, ha dato un giudizio tranchant della riforma Moratti degli enti di ricerca. In pratica, il suo predecessore e attuale sindaco di Milano avrebbe messo in atto una lottizzazione tutta politica anche nel campo della scienza. Il governo di centrosinistra, però, in tema di spoil system nei suoi primi quattro mesi di vita si è mosso con disinvoltura con una raffica di nomine che ha coinvolto numerose società ed enti pubblici, Rai in primis. Ma proprio sul Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) il ministro Mussi e i suoi alleati dellUnione hanno incontrato difficoltà inattese, sia per la netta opposizione del centrodestra che per le solite divisioni interne alla coalizione.
Occupazione. Lobiettivo principale è la sostituzione dellattuale presidente Andrea Pistella. Il primo tentativo è fallito con la bocciatura dellemendamento al decreto sullo spacchettamento dei ministeri (presentato dal ministro Chiti) volto ad azzerare i vertici di tutti gli enti di ricerca. Anche il secondo assalto potrebbe non andare a buon fine. Alla fine di luglio il Consiglio dei ministri ha proposto Pistella come commissario per lAutorità Energia. Per ratificare la designazione è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi nelle commissioni Attività produttive di Camera e Senato. Un consenso bipartisan è altamente improbabile considerato che il centrodestra non appare intenzionato a fare buon viso a cattivo gioco.
Resistenza. Le manovre per la sostituzione di Pistella non hanno lasciato indifferenti gli addetti ai lavori. Lunedì scorso tutti gli undici direttori di dipartimento del Cnr hanno inviato una e-mail ai dipendenti del Consiglio chiedendo di sottoscrivere un appello per archiviare la fase di instabilità applicando pienamente la riforma Moratti e coinvolgendo maggiormente il personale scientifico nella vita dellente. I numeri, daltronde, danno ragione alle politiche attuate dalla Casa delle libertà nella precedente legislatura. La nuova gestione del Cnr ha realizzato 250 milioni di nuovi contratti: linfa vitale per unistituzione in difficoltà finanziarie nel recente passato e che svolge una funzione di volano per l'intero mondo della ricerca italiana. Insomma, se Pistella ha commesso qualche torto, non lo ha fatto dal punto di vista della gestione economica.
Risvolti politici. La sostituzione di Pistella spianerebbe la strada a nomine di area diessina e comunque di sinistra come il ritorno dellex presidente Lucio Bianco o la promozione del fisico Carlo Bernardini. Ovviamente la Margherita non è indifferente alla vicenda considerato che lattuale presidente è stato inserito nei ranghi del Cnr dallex ministro Zecchino. Dopo essere stati esclusi da importanti valzer di poltrone, è difficile immaginare che i Dl possano dare un tranquillo via libera. Senza contare che anche i «cespugli» dellUnione pretendono qualche posto anche in ambito scientifico. Su questo ieri Mussi è stato profetico. «Sono stati effettivamente accorpati al Cnr e non si sa bene perché - ha detto - istituti come lInoa (Istituto nazionale di ottica applicata) e lInfm (fisica della materia) che hanno visto come risultato la diminuzione dei ricercatori. Sarà loro restituita autonomia». Si intravede un nuovo spacchettamento per accontentare tutti. Prima, però, è necessario sostituire Pistella (anche se come in Rai il cda resterebbe in maggioranza di centrodestra) e la Cdl promette battaglia.
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