«D'ora in poi qui si vivrà di multe. Del resto, cosa possiamo fare?». Ci ha pensato la signora Mariuccia, titolare dell'omonima tintoria in piazzale Bacone, a sintetizzare lo stato d'animo dei commercianti della zona Buenos Aires, colpita dalla nuova ondata di strisce gialle e blu. Stiamo parlando del nuovo sistema di ripartizione delle aree di sosta, decise dall'assessore alla Mobilità e Trasporti Edoardo Croci: entrate in vigore ieri mattina, le nuove disposizioni complicheranno la già difficile impresa di trovare un parcheggio in centro città. Così le iniziative del Comune per la lotta al traffico e all'inquinamento hanno fatto segnare ieri un'impennata del malcontento dei cittadini. Mentre gli uffici anagrafe della città venivano affollati da centinaia di persone alla ricerca dei pass per i residenti, gli esercenti e piccoli imprenditori di una delle zone a maggior concentrazione di attività commerciali di Milano si sono lamentati contro un sistema di sosta che danneggia doppiamente i piccoli negozi: da una parte limita il passaggio della clientela (che preferisce recarsi nei grandi centri commerciali fuori dal centro piuttosto che girare ore alla ricerca di un posteggio) e dall'altro crea non pochi problemi ai negozianti stessi, costretti spesso a parcheggiare l'auto in zone anche molto distanti dal loro negozio. «Io ho la mia auto personale - ha sottolineato la signora Mariuccia - e i miei ragazzi utilizzano due furgoncini per ritirare e consegnare i vestiti. Dovrò alzare le tariffe per tener fronte a queste nuove spese».
«La maggior parte dei miei clienti è composta dai ragazzi e ragazze che lavorano come commessi nei negozi di abbigliamento di Buenos Aires - ha confidato Marco, gestore di un bar in via Ponchielli -: sono tutti fuori di sé dalla rabbia. Li capisco, con gli stipendi che prendono, che spesso non superano i mille euro al mese, dover pagare circa quindici euro al giorno per parcheggiare è impensabile».
«Almeno mettessero in strada qualcuno a fare il parcheggiatore o quelle macchinette che distribuiscono i tagliandi di sosta - ha commentato Mariateresa, titolare di un ristorante in piazzale Bacone -. Invece niente, oltre al fastidio di pagare la sosta devi anche andare a cercarti i Gratta e sosta».
«Per la prima volta oggi sono venuta al lavoro con i mezzi pubblici - ha dichiarato Roberta, commessa nel negozio di prodotti naturali di via Ozanam -. Bella roba per una donna incinta. Del resto che posso fare? Certo non posso pagare la sosta a tariffe del genere, né parcheggiare lontano e raggiungere il negozio a piedi. Oltretutto d'ora in poi la sera mi dovrò far venire a prendere: quando esco col buio dal negozio non mi sento per niente a mio agio. Penso che dovrebbero parificare i commercianti ai residenti, e dare anche a noi che qui lavoriamo la possibilità di parcheggiare nelle strisce gialle».
«È un vero problema per gli affari - ha sintetizzato Sara, commessa in un negozio di pelletteria in Buenos Aires -. I clienti entrano e si fermano ala massimo cinque minuti perché hanno la macchina in doppia fila; non c'è neanche il tempo di far guardare loro bene la merce, che già se ne devono andare».
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