Colletta per aiutare il nonno scippato

Gratosoglio, gli abitanti si mobilitano per il pensionato derubato

Era appena uscito dalla posta con i suoi 810 euro di pensione in tasca. Settantacinque anni, una moglie malata, una vita difficile in un quartiere difficile come il Gratosoglio. Però almeno stamani ci sono questi quattro soldi. Ma è un attimo: il motorino, lo strattone, un’accelerata. Il pensionato si ritrova a terra e la pensione è sparita. Scippato. Disperato. Lo vede Ciro della «pizza da Pulcinella», sta lì a due passi. S’è accorto di tutto. Lo soccorre, gli dà da bere, lo tranquillizza e lo riaccompagna a casa. Ma ancora Ciro non si sente a posto. C’è una cosa nello stomaco che continua a fargli male. Pensa e ripensa che quei farabutti devono andare a rubare dove ci sono i soldi, non qui. Non al Gratosoglio. Non a quel pensionato con la moglie cardiopatica. Eppoi ripensa che quest’ultimo mese anche lui se l’è vista brutta. Gli sono entrati tre volte nella pizzeria.
E allora Ciro s’arrabbia ancora di più. Strappa un foglio e ci scrive sopra: «Stamattina un povero pensionato è stato derubato della sua pensione. Vi siamo grati se volete fare un’offerta. Grazie per la collaborazione». Firmato, la pizzeria. Qualcuno che abita lì nei dintorni e il pensionato lo conosce bene tira dritto. E questo a Ciro gli fa ancora più male sempre lì nello stomaco. Invece passano i fornitori e lasciano giù qualche euro.

Alla fine della giornata il gruzzolo era ancora scarsino. Ma lui il cartello non l’ha levato. Perché Ciro vuole tenerlo attaccato finché non avrà raggiunto almeno la metà di quella pensione. «Perché almeno lo avrò fatto piangere con un occhio solo quell’uomo lì».

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