Colonne, il sovrintendente vuole i cancelli

La teca di vetro a protezione delle colonne di San Lorenzo? Bocciata. Questo, almeno, il parete del sovrintendente per i Beni architettonici della Lombardia Alberto Artioli, che respinge in maniera radicale la proposta del Comune di mettere sotto vetro il colonnato del III secolo per proteggerlo dai vandali.
La questione della movida continua a fa discutere gli assessori che si sfidano in botta e risposta a colpi di progetti. Giovedì era stato l’assessore all’Arredo urbano di Palazzo Marino Maurizio Cadeo a proporre, per rispondere al tavolo tecnico del giorno precedente sulla movida, in cui si era stata proposta una cancellata a protezione del sagrato, della basilica e delle colonne di San Lorenzo, una teca di cristallo o di vetro per tutelare il colonnato romano da graffiti, cartacce, segni di inciviltà di vario tipo. Non solo, l’assessore aveva anche parlato di un progetto di cancellata storica, come quella di ferro battuto che cinge la basilica di Santa Maria delle Grazie, per proteggere l’intero sagrato della basilica di san Lorenzo, adibita a gabinetto a cielo aperto dal popolo della notte. «Una protezione trasparente è quello che ci vuole - aveva spiegato Maurizio Cadeo - perché non cinge la piazza, sottraendola alla libera fruizione dei cittadini, non è invasiva dal punto di vista panoramico. Insomma è una barriera funzionale, ma invisibile».
Ma il sovrintendente Artioli non la vede così: «Mettere sotto vetro un colonnato del III secolo? È una follia perché farebbe da effetto serra e rovinerebbe il reperto archeologico». Il progetto, in realtà, non è così dettagliato da aver definito l’esatta struttura delle protezione: «Se anche non fosse completamente chiusa - aggiunge il sovrintendente - il problema rimarrebbe: Il vetro, o il cristallo, sono belli solo il primo giorno. Si sporcano facilmente, sarebbero facile preda di vandalismi, graffiti, sporcizia, adesivi e quant’altro. Insomma rischiano di diventare un’ulteriore fonte di degrado». Cosa propone in alternativa? «Molto meglio la cancellata», conclude Artioli.
Ecco scartata anche la proposta del vicesindaco Riccardo De Corato che rilanciava con una cancellata di vetro a scomparsa, ricoperta da un pellicola antigraffiti, a chiusura tutta la piazza, dal sagrato alla colonne, come già era stato deciso nel 2006 con il plauso del vescovo ausiliare di Milano, Erminio De Scalzi. Ma la parola vetro si scontra con il pensiero del sovrintendente.

La soluzione ideale, quindi, secondo Artioli, sarebbe la proposta lanciata l’anno precedente dallo stesso vicesindaco: una rude cancellata di ferro come quelle che proteggono piazza Vetra o i giardini di viale Monte Nero, davanti al Mom, altra zona «hot» della Milano by night, da vandali e maleducati.

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