Cronache

Commedia di casa nostra

Commedia di casa nostra

Un gioco narrativo con quattro personaggi tutti negativi, animati dalla malattia di volere tutto senza fatica quello di «Raccolta indifferenziata», una commedia di Francesca Duranti e Mario Bagnara, messa in scena da Laura Sicignano. Prodotta dal Teatro Cargo e in debutto domani al Duse, questa piece è un ritratto, o per meglio dire, una caricatura di un mondo dove ci sono pochi scrupoli e forti desideri da soddisfare percorrendo scorciatoie. Questo spiega la Duranti, nota scrittrice di romanzi, qui alla sua prima prova teatrale. L'idea nasce da un viaggio in treno da New York, a seguito di una lettura di Friedrich Durrenmatt, in cui una frase sulla fatalità della vita umana secondo cui il destino perdona tutto ha dato il LA alla scrittrice. Questo primo appunto viene spedito a Mario Bagnara a cui la Duranti chiede consiglio per trasformare l’idea in un testo drammatico, e da qui, in uno stretto rapporto via internet a triangolo tra Genova, Lucca e New York, viene fuori un lavoro compatto e unitario che si pensa di mettere in scena. Una commedia percorsa da una satira feroce della borghesia contemporanea, in cui il racconto salottiero si tinge di «giallo», in un crescendo di sorprese e rivelazioni che si consumano sotto lo sguardo indifferente di un'enigmatica e silenziosa donna delle pulizie, inesorabile come il Fato. La commedia procede con ritmo frenetico , moltiplicando i colpi di scena. Tutti tramano contro tutti e i piani omicidi si intrecciano candidamente ad intrallazzi amorosi, sino alla paradossale conclusione.
Ma da cosa deriva il titolo? Gli autori spiegano che vuole significare un mucchio indifferenziato di meschinità, un insieme di cattivi pensieri tra cui non ha alcun senso fare una cernita. Il tono grottesco che vuole dare risalto all'aspetto surreale del lavoro, seguendo l'andamento sintetico, asciutto e tagliente che vuole il testo, è sottolineato dalla recitazione della compagnia che si avvale degli ottimi attori formatisi alla scuola dello Stabile come Roberto Serpi, Fabrizio Mattini, Fiammetta Bellone, Irene Serini e Alessandro Marini, il più giovane tra gli interpreti, il neo diplomato alla scuola, alla sua prima produzione e nel ruolo più scomodo di tutti, un giovane ambizioso coi valori di un «tronista» che perde tutto, pur tentando come gli altri di ordire qualcosa.

Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 18.

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