Un negoziante su quattro non rilascia lo scontrino fiscale ai clienti. Gli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza nei giorni di San Valentino, della Festa della donna e della Festa del papà danno come risultato un 25 per cento di evasori su 500 esercizi pubblici controllati. Contemporaneamente le Fiamme Gialle hanno scoperto 51 lavoratori in nero. Irregolarità quella degli scontrini non emessi che costa come minimo 516 euro ai negozianti, ma che per i recidivi può portare anche alla chiusura temporanea dellattività. Le associazioni di categoria gettano acqua sul fuoco: «Casi isolati, i commercianti non hanno alcuna convenienza - spiega lUnione del Commercio -. Per le tasse sui redditi si fa riferimento agli studi di settore più che agli scontrini». Mentre la Confesercenti milanese insiste nel chiedere labolizione dellobbligo della ricevuta fiscale. Condanna unanime invece sul lavoro nero.
«Non ci sono più scuse - sono le parole dellassessore Roberto Predolin -: con la legge Biagi che dà molta flessibilità ai contratti non cè più alcuna giustificazione. Le associazioni di categoria facciano più controlli».Commercianti, 1 su 4 non dà lo scontrino
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