«Il Comune uccide i nostri negozi chiudendo le strade»

«Il Comune uccide i nostri negozi chiudendo le strade»

(...) ad andare a piedi» racconta Andrea Piga, un commerciante genovese che lavora da anni in zona e che invita i colleghi a una ribellione contro il Comune, che, in un momento di difficoltà per il commercio come quella attuale, crea nuovi intoppi per rendere complicata l’esistenza di chi sbarca il lunario dietro un bancone. Al contrario il mercatino degli abusivi di via Turati sopravvive ogni mattina, alla faccia delle regole.
«I residenti andranno a casa a piedi, i commercianti che come me hanno sempre trasportato la propria merce con l’auto privata cosa potranno fare? - si chiede il negoziante - Forse dovremo munirci di un autocarro per poter sostare nelle non vicine aree merci. Gratis? Ma naturalmente no. Inoltre all’inizio di piazza Raibetta è stata collocata una telecamera che, mi è stato riferito, farà pagare ogni volta che entra un furgone merci per fare le consegne».
Le telecamere posizionate all’ingresso di alcune vie del centro storico fanno parte di un progetto avviato dal Comune alla fine della scorsa estate per arrivare a una massiccia pedonalizzazione di alcune piazze storiche importanti. Si tratta di telecamere «intelligenti» in grado non soltanto di leggere la targa dei veicoli, ma anche di calcolare per ciascuno il tempo di sosta all’interno dell’area monitorata e quindi di perseguire eventuali abusi. In tutto ciò, gli abitanti del centro storico non hanno accolto in maniera unanime l’innovazione alla viabilità. E tra i più critici ci sono i commercianti, spesso contrari a manovre che limitano l’arrivo e la sosta dei clienti in auto.
Ma nel caso del signor Piga, titolare di una tabaccheria, il problema riguarda lo svolgimento stesso della propria attività, visto che come spiega egli stesso: «Abito qui vicino e sarò costretto a portarmi a braccia i prodotti fino in negozio, visto che non so come farò a passare. Senza tener conto del fatto che in questo momento in piazza Caricamento praticamente non si può più entrare, visto che ogni accesso carrabile è stato sbarrato». Per di più come fa notare il commerciante, anche l’arrivo di un’autoambulanza potrebbe diventare difficoltoso se resteranno in terra i tognolini di cemento che bloccano la strada.


«Siamo stufi di dover soltanto pagare senza avere mai un sostegno, nemmeno di buon senso, dal Comune - dice il signor Piga -, capisco che l’amministrazione vuol fare cassa con le multe e lo conferma la presenza costante dei vigili in zona a far contravvenzioni ai furgoni, ma credo che in questo momento le vessazioni contro chi ha un’attività e già risente della crisi sarebbero da evitare». La previsione? Che questa zona diventi terra di nessuno, in mano ai clandestini.

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