Concerto e sfilata per festeggiare i 50 anni di Barbie

Mai chiedere l'età a una donna. Tranne a una. Che sarà sempre bella, bellissima, la più bella. Perché lei è Barbie ed è unica. La sola che tra pochi giorni, il 9 marzo, compie cinquant'anni e continua a sorridere, a giocare, ad essere al centro dell'attenzione e al passo con la moda. Sulle spalle ha mezzo secolo e sul corpo neanche una smagliatura, indietro né rimpianti né rimorsi, solo successi, conquiste, oltre a tanti vestiti. E in arrivo un compleanno con sorprese e regali a non finire è già lì, pronto, che l'aspetta. A Milano lunedì la reginetta delle bambole festeggerà i suoi primi cinquant'anni, si presenterà lei in persona, davvero in carne e ossa, a bordo di una Fiat 500 rosa con tanto di decorazioni Swarovski - uno dei regali - in piazza Duomo, verso le sette di sera. Al suo fianco ci sarà Ken e insieme sfileranno su un pink carpet allestito all'ingresso della Rinascente. Al termine della passerella d'eccezione, inizierà l'evento live organizzato dalla Sugar di Caterina Caselli per la fashion doll più amata dalle bambine. Sul palco i Nena, band bergamasca fresca di partecipazione a Sanremofestival.59, canteranno un repertorio di successi degli anni Settanta e Ottanta, il periodo di massimo splendore della festeggiata, naturalmente la cover di «Barbie Girl» degli Aqua e dei brani inediti di loro creazione, come «Nella tua mente» e «Alice sotto terra». Ma non è finita. Durante il concerto la Mattel svelerà il look creato per la neocinquantenne e la Kartell mostrerà una serie di miniature di design a lei dedicate. Nell'attesa, la Barbiemania esplode in rete, tra Facebook ed eBay, creando un giro di opinioni e ricordi tra i vari Fanclub virtuali, ma anche d'affari e scambi tra collezionisti e appassionati. D'altronde non è una novità: la Barbie piace, e non solo alle bambine, ma anche alle loro mamme e persino a manager e imprenditori. Un giocattolo? Sì, ma di un certo valore. L'ultima arrivata in negozio costa 69 euro, la prima, nel 1959, costava tre dollari. E sempre la prima da Christie's è partita all'asta con il prezzo di 1.200. E pensare che sulla famosa numero uno, attuale oggetto del desiderio dei collezionisti, nessuno in origine aveva creduto. Nemmeno la Mattel che, inizialmente, rifiutò il progetto. Testa troppo piccola, corpo da donna fatta e finita, troppo lontana dal tradizionale bambolotto che, si credeva, le bambine amavano coccolare e accudire. Un rischio che fu una fortuna correre, un successo e 350mila Barbie, al secolo Barbara Millicent Roberts, vendute in un anno, oltre un miliardo dopo cinquant'anni. Col tempo è cambiata, si è rifatta il look e concessa qualche ritocchino estetico, ma non hai mai smesso di essere l'icona della bellezza, la reginetta della moda in miniatura e, soprattutto, la migliore interprete della storia della moda e del costume. Il 9 marzo del '59 Barbie si presenta coi capelli corti, castani e legati con una coda. Ha le labbra sottili, il seno prorompente, i fianchi stretti e un guardaroba ispirato alle copertine dei rotocalchi dell'epoca, sullo stile di Jackie Kennedy e Grace Kelly. Negli anni Sessanta assomiglia a Doris Day e come accessori sceglie ago, filo e il manuale per far la maglia. Poi ne combina di tutti i colori: da figlia dei fiori a ragazza in minigonna, da supermodella vestita da Armani, Versace e Givenchy a pop star sulla scia di Madonna.
Già quarantenne non si fa problemi a mostrare l'ombelico, abbassando la vita dei jeans e indossando top attillati e giubbini di pelle. Intanto gli occhi diventano più grandi e sempre blu, i capelli lunghi e soltanto biondi, i fianchi si allargano e il seno perde qualche misura. Cambiano i canoni della bellezza e Barbie con loro.

Per questo l'accusano di essere una donna capricciosa, diseducativa e amante del superfluo, ma lei fa finta di niente. Dritta e a testa alta, va per la sua strada, vantando un curriculum con novanta e più esperienze di lavoro, altrettante mise in passerella e un fascino da vera... bambola.

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