Cronache

Concordia, tra gli indagati tre funzionari della Costa: ecco chi telefonò alla nave

Oltre a Schettino e al primo ufficiale di plancia, la procura indaga su altre sette persone. C'è pure il vicepresidente esecutivo della Costa Manfred Ursprunger

Concordia, tra gli indagati tre funzionari della Costa: ecco chi telefonò alla nave

I vigili del fuoco hanno riportato alla luce otto cadaveri. I corpi sono stati ritrovati all'interno della parte sommersa della nave Concordia naufragata davanti all’Isola del Giglio. Tra questi c’è anche Dayana Arlotti, la bimba di 5 anni che si trovava in crociera con il padre. Dalla tragedia avvenuta lo scorso 13 gennaio, mancavano all'appello ancora quindici persone. Nel frattempo la polizia giudiziaria sta notificando gli avvisi di garanzia ad altre persone che sono indagate dalla procura di Grosseto insieme al comandante Francesco Schettino e al vice in plancia Ciro Ambrosio.

Secondo fonti vicine agli inquirenti, i nuovi indagati sarebbero quattro ufficiali che si trovavano in plancia al momento dell'impatto tra la Concordia e gli scogli del Giglio: il comandante in seconda della nav Roberto Bosio e gli ufficiali Silvia Coronica, Salvatore Ursino e Andrea Bongiovanni. I tre funzionari della Costa Crociere indagati sono, invece, il vicepresidente esecutivo della compagnia Manfred Ursprunger, responsabile fleet operation, e tra il personale di terra Roberto Ferrarini, capo dell’unità di crisi, e Paolo Parodi, fleet superintendent della nave. Manager austriaco di lunga esperienza nell’industria del turismo e delle crociere, Ursprunger è vicepresidente esecutivo della Costa dal novembre del 2010. All’interno della compagnia è il responsabile di tutte le operazioni tecniche e marittime dell’intera flotta. La notte del naufragio, il manager sarebbe stato in contatto telefonico con Manrico Giampedroni, il commissario di bordo eroe della Concordia. I "nuovi" indagati vanno ad aggiungersi a quelli del comandante Francesco Schettino e del primo ufficiale di plancia Ciro Ambrosio. Non è escluso che a queste persone possano essere contestati reati diversi da quelli riscontrati fino ad ora agli unici due indagati che sono accusati a vario titolo di "omicidio colposo, naufragio, abbandono dei passeggeri e abbandono della nave".

La struttura del commissario per l’emergenza ha fatto sapere che gli otto cadaveri sono stati individuati all’interno del Ponte 4 della nave da crociera incagliata davanti al porto del Giglio. "Quando non c’erano notizie si attendeva questo giorno, ma ora che ci siamo si vorrebbe tornare indietro. La speranza di ritrovare Dayana era un miraggio, ma la notizia di oggi è un macigno che una mamma non potrà mai levare", ha raccontato a Tgcom24 l’avvocato Veschi, legale di Susy Albertini, mamma della piccola Dayana, la bambina dispersa nel naufragio della Costa e trovata oggi senza vita nel relitto della nave. Sul procedere dell’azione legale l'avvocato ha spiegato che, per quanto riguarda la madre e i nonni della piccola, sarà depositata una nomina personale per poter essere dentro il procedimento penale. Proprio oggi erano iniziate le attività di ricerca in seguito a uno screening fatto nei giorni scorsi dopo aver raccolto le testimonianze dei sopravvissuti che avevano indicato i punti dove si sarebbero potuti trovare alcuni dispersi l’ultima volta che erano stati avvistati.

Le operazioni di recupero saranno lunghe a cause delle difficili condizioni metereologiche in cui stanno operando i vigili del fuoco.

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