Confcommercio: frenata dei consumi per tre anni

I consumi delle famiglie italiane diminuiranno per tre anni consecutivi, con un -0,5% quest’anno, -0,5% nel 2009 e -0,4% nel 2010. Sangalli: "Detassazione di premi, straordinari e tredicesime"

Confcommercio: frenata 
dei consumi per tre anni

Milano - La crisi sarà più lunga del previsto. E i consumi si sgonfieranno, per poi risalire timidamente nel 2010. E' quanto emerge dalle ricerche di Confcommercio. I consumi delle famiglie italiane diminuiranno per tre anni consecutivi, con un -0,5% quest’anno, -0,5% nel 2009 e -0,4% nel 2010.

Alimentari e bevande Nessun catastrofismo, secondo Confcommercio "non ci saranno crolli, ma l’Italia patirà una crisi più lunga". A soffrire quest’anno saranno alimentari e bevande con un -1,2%, ma nel triennio diminuiranno i consumi di abbigliamento e calzature, ricreazione e tempo libero.

Sangalli: "Detassare le tredicesime" Per rilanciare i consumi, il presidente Sangalli chiede di detassare le tredicesime. A margine del convegno "Il processo di Barcellona: unione per il Mediterraneo", Sangalli ha anche chiesto al governo di "rivedere i parametri degli studi di settore" per favorire le pmi particolarmente colpite dalla crisi. Sangalli ha sollevato due osservazioni, la prima di metodo "perchè è arrivato il momento per un confronto serrato con il governo, il Parlamento, le parti sociali e il sistema bancari", e uno di merito: "Approviamo la detassazione dei premi e degli straordinari, ma occorre anche qualcosa di immediato per dare una spinta ai consumi. Per questo - ha detto - chiediamo uno studio attento per valutare la detassazione della tredicesima". Inoltre, proprio perchè la crisi colpisce in modo particolare le piccole e medie imprese, "chiediamo che venga valutato questo impatto per rivedere i parametri per gli studi di settore".

Giù anche abbigliamento e calzature Secondo le stime dell’associazione dei commercianti per il comparto abbigliamento e calzature la contrazione sarà dello 0,5% quest’anno, dello 0,6% l’anno prossimo e dello 0,8% nel 2010. Per ricreazione, tempo libero e consumi fuori casa la crisi si aggraverà progressivamente con cali nei tre anni in considerazione dello 0,5%, dell’1,4% e del 2%. Anche considerando i dati sul totale della spesa sul territorio (quelli cioè che considerano non solo la domanda delle famiglie italiane ma anche dei turisti stranieri che spendono nel nostro paese) lo scenario è tutt’altro che positivo: nel 2008 è infatti stimato un calo dello 0,7%, seguito da un -0,5% per l’anno prossimo e da un -0,6% nel 2010.

Meglio Francia e Germania Le elaborazioni della Confcommercio prevedono che, rispetto all’Italia che soffrirà per tre anni il calo dei consumi, Francia e Germania se la caveranno meglio. La prima resisterà con un aumento quest’anno dello 0,9%, l’anno prossimo dello 0,5% e nel 2010 ancora dello 0,9%, mentre in Germania dopo un calo dello 0,5% previsto nel 2008 dovrebbero susseguirsi un +0,2% nel 2009 e un +0,7% nel 2010. Il drastico ridimensionamento dei consumi nazionali e l’impatto della crisi sulle pmi del commercio sono evidenti anche guardando ai saldi sulla natalità e mortalità delle imprese.

Nell’intero periodo ’99-2007, rileva l’Ufficio studi di Piazza Belli, nel commercio al dettaglio il saldo è stato negativo per poco meno di 38.000 imprese. Ma nei soli primi nove mesi del 2008 il saldo è stato di -17.714.

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