Parlare di Attacchi significa parlare di una disciplina che utilizza una delle attitudini più importanti del cavallo: il Tiro.
In origine, alla scoperta e all’utilizzo della attitudine del cavallo di trasportare sopra di sé un uomo, al massimo due, si affiancò, in tempi assai lontani, la scoperta di un’altra attitudine: quella di tirare. Con l’attitudine a tirare il cavallo è stato utilizzato per trasportare direttamente materiali (tronchi, pietre ecc.) o attrezzature scivolanti (aste, slitte, barche, ecc.) o rotolanti (carri, carrozze ecc.) sull’acqua o su terra, e sempre più o meno caricate di uomini o merci.
Una attitudine al tiro che è stata subito sfruttata dall’uomo, perché consentiva di trasportare più uomini e maggiori quantità di merci per ogni cavallo impiegato. Si può affermare con certezza, senza tema di essere smentiti, che il cavallo non ha solo portato su di sé l’uomo lungo la storia della civiltà, ma l’ha anche tirata sulle strade del suo sviluppo; anzi, lo sforzo e la fatica che il cavallo si è sobbarcato nel divenire della civiltà umana è stato di gran lunga maggiore nel tirare, piuttosto che nel trasportare su di sé.
Dovremmo perciò oggi essergli ben più grati per quello che ha tirato nei secoli e nei millenni che non per quello che ha trasportato. Conseguentemente a questa inoppugnabile verità storica, l’attacco deve avere pari dignità, se non ancora di più, rispetto delle altre discipline equestri.
Purtroppo, per i contemporanei, non è sempre facile capire tutto ciò; infatti, oggi, si utilizzano le attitudini del cavallo solo per diletto, per divertimento, per sport, e ciò non consente di comprendere con facilità che le discipline odierne traggono la loro origine da uno specifico utilizzo del cavallo, sfruttando le sue naturali attitudini, che oggi vengono distorte e piegate alla finalità del diletto, del divertimento e/o dello sport.
E’ per l’indiscusso merito di aver “tirato” l’umanità per millenni, che nel 1970, sotto la Presidenza del Principe Filippo Duca di Edimburgo, la Federazione Equestre Internazionale (FEI), ha introdotto anche gli Attacchi nelle discipline Equestri, dando inizio ad una storia, che, seppur abbastanza recente, già annovera elevati numeri di Partecipanti, di Concorsi, di Campionati Nazionali e Mondiali.
Con questo inserimento si è dato vita alla Attività Agonistica degli Attacchi, regolamentando le gare, organizzando eventi ormai innumeri, al cui termine, come in tutti gli agonismi, si formulano classifiche, si assegnano titoli, si premiano i migliori.
Le Prove Agonistiche dello Sport degli Attacchi sono tre: il Dressage, la Maratona e il Percorso Coni. Una gara con tutte le tre Prove è definito un Concorso Completo di Attacchi, con due sole Prove (normalmente il Dressage ed il Percorso Coni) è definito con Concorso Combinata di Attacchi, con una sola gara (normalmente un Percorso Coni con l’aggiunta di Ostacoli Fissi) è definito Concorso di Attacchi Derby.
Oltre alla disciplina sportiva degli Attacchi, esistono molte altre modalità di uso del cavallo attaccato.
Una modalità, detta della Tradizione, consiste nell’attività degli Attacchi rivolta alla conservazione delle modalità e delle finalità dell’attacco del cavallo, e che comprende lo studio e la riproposizione ai contemporanei:
- dell’attacco alle Carrozze di Eleganza, ossia a quelle Carrozze utilizzate dalla nobiltà e dalla ricca
borghesia dei secoli ‘600, ‘700, ‘800 e del primo ‘900
- dell’attacco ai Carri da Lavoro, ossia ai carri utilizzati nell’agricoltura, nell’industria e nel
commercio, fino all’avvento della trazione a motore.
Un’altra modalità, detta del Turismo e del Tempo Libero, ossia nella attività degli Attacchi rivolta al puro svago derivante dall’andare seduto in una carrozza attraverso le campagne, nelle strade di città ed in ogni altro luogo, in cui si possano godere i paesaggi, la natura ed il sano piacere di tranquillamente e comodamente trottare seduti sui sedili di una carrozza.
ATTACCHI = cavalli attaccati a slitte, a carri da lavoro, a barche o a eleganti carrozze, per tirare e trasportare merci o persone
Ing. Enzo Calvi
Presidente Gruppo Italiano Attacchi
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