Milano - Si è trattato di uno spoil system effettuato con "modalità di rimozione" dei dirigenti "censurabili sotto diversi profili", ma senza "comportamenti minacciosi e men che meno violenti" e che non ha "travalicato il limite dell’illecito penale". Il gip di Milano, Maria Grazia Domanico, ha archiviato l’inchiesta sulle presunte "consulenze d’oro" a Palazzo Marino nella quale erano indagati il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e quattro ex dirigenti dell’amministrazione comunale, in relazione all’assegnazione di un’ottantina di consulenze e incarichi amministrativi e presunti episodi di mobbing relativi al pensionamento di alcuni dirigenti, per far posto a nuove nomine.
Archiviata la pendenza Il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione formulata, nel luglio del 2009, dal procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo. Il sindaco era indagato per abuso di ufficio, mentre le altre quattro persone (l’ex direttore generale del Comune, Giampiero Borghini, la sua vice Rita Amabile, l’ex direttore centrale risorse umane, Federico Bordogna, e l’ex capo gabinetto, Alberto Bonetti Baroggi) doveva rispondere, a vario titolo, di abuso di ufficio, concussione e truffa aggravata. Una precedente richiesta di archiviazione dell’inchiesta era stata respinta nel marzo 2009 da un altro gip che aveva ordinato nuove indagini, ipotizzando i reati di violenza privata e minacce. Il procuratore Robledo, nel chiedere l’archiviazione, aveva spiegato che l’assegnazione degli incarichi e i prepensionamenti al centro delle indagini configuravano solo illeciti amministrativi di competenza della corte dei conti e non reati penali.
Le motivazioni del gip Il giudice nelle 21 pagine di motivazioni del suo provvedimento fa più volte riferimento alla "integrazione istruttoria autonomamente effettuata" dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo (che ha chiesto l’archiviazione, poi accolta) "perchè fa comprendere bene il clima in cui si è sviluppato tale avvicendamento di persone nei ruoli dirigenziali" con "comportamenti adottati dalla nuova amministrazione", che si era insediata nel 2006 con l’elezione di Letizia Moratti, di "per sé lesivi della dignità delle persone e delle funzioni esercitate". Lo spoil system, spiega il giudice, è stato anche "evidenziato dalla Corte dei Conti" che nel marzo e nel dicembre 2009 ha condannato il sindaco ed altre persone, tra cui alcuni assessori, per danno erariale. "Per quanto concerne il profilo penale - prosegue il gip - si condividono pertanto le conclusioni cui è giunta la pubblica accusa, nel senso che gli elementi raccolti non sono idonei per ritenere la sussistenza del dolo intenzionale da parte del Sindaco e del Direttore generale nella vicenda descritta, in relazione alla quale, in altra sede e sotto altri profili, èstata comunque accertata una loro responsabilità".
La condanna della Corte dei conti La Corte dei conti nel 2009 con due sentenze aveva condannato il sindaco di Milano e altri ex dipendenti al danno erariale in relazione alla vicenda delle consulenze. Tra i casi al centro dell’inchiesta c’era la nomina del direttore del settore famiglia Carmela Madaffari, che era stata direttrice generale di una Asl in Calabria che a Milano percepiva un compenso per il suo incarico di 217 mila euro all’anno. Inoltre, al centro delle indagini c’erano nomine effettuate senza rispettare criteri di esperienza e competenza e il pensionamento "forzato" di undici alti dirigenti. Gli episodi contestati alla Moratti riguardavano il periodo compreso tra il luglio del 2006 e il febbraio del 2007.
"Sempre nella legalità" Il sindaco Letizia Moratti ha commentato l’archiviazione dell’inchiesta sugli incarichi in Comune: "Fin dall’inizio ho detto che avevo
fiducia nella magistratura, l’archiviazione disposta dal gip dimostra che le decisioni sono sempre state prese nella legalità". Il primo cittadino è intervenuto così al margine di una visita al centro socioricreativo Aldini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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