Neanche nel mondo di Pisapia, forse, cè posto per le baraccopoli. Dal creare un assessorato alla Coesione sociale allabbracciare i fratelli rom (come incitava i milanesi Nichi Vendola la sera della vittoria in piazza Duomo) o spalancare le porte di Palazzo Marino, ce ne passa. E ieri è stata una corsa - dal sindaco al resto della giunta - a prendere le distanze dalla Consulta dei rom di Milano che questa mattina si presenterà ufficialmente alla città nella sala stampa del Comune. La nota sullevento due giorni fa precisava che levento fa seguito «allincontro di martedì scorso con il sindaco Giuliano Pisapia e lassessore alla Sicurezza Marco Granelli», la nuova giunta ricordano «è stata eletta anche con il voto di sinti e rom» dunque lelenco delle richieste della consulta mista - composta da nomadi dei campi regolari e clandestini - parte con lo «stop agli sgomberi». Nelle stanze di Palazzo Marino parlano di un sindaco sorpreso e un assessore Granelli ancora più irritato. La caccia agli organizzatori dellevento è stata rapida: porta a Diana Pavlovic, ex candidata alle comunali con la Federazione delle sinistre. Lo scaricabarile ancora più veloce: «La Consulta ci risulta che esistesse già, peraltro non rappresenta tutto il mondo rom e non è uniniziativa dellamministrazione» ha stroncato ieri il vicesindaco Maria Grazia Guida, ex direttore della Casa della carità di don Virginio Colmegna. Precisando che anche la concessione della sala stampa «è stata iniziativa del presidente del consiglio Basilio Rizzo, non va letto come il riconoscimento di un ruolo pubblico da parte della giunta». Nè il sindaco nè gli assessori parteciperanno allevento questa mattina alle 11.30.
Ma non si fanno attendere le polemiche-provocazioni della Lega. «La Consulta per i rom apre a Palazzo Marino? Noi rispondiamo con le sentinelle della legalità e della tranquillità» anticipa il segretario provinciale del Carroccio Igor Iezzi. Che oggi lancerà il comitato per la sicurezza a Milano «inizialmente composto da tutti i nostri consiglieri di zona e comunali pronti a segnalare e contrastare ogni presenza abusiva di nomadi».
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