Conto corrente, attenzione ai costi nascosti

Sul mercato esistono conti correnti di ogni tipo, da quelli di base a quelli cosiddetti «a pacchetto» che includono nella spesa annuale una serie di servizi e operazioni aggiuntive come per esempio la tessera Bancomat, la carta di credito o il portafoglio titoli. La bussola più facile per orientarsi dal punto di vista dei costi è l’Isc, il parametro che riunisce tutti i costi che gravano su uno specifico conto corrente. Previsto nell’ambito della normativa sulla trasparenza di Banca d’Italia, l’indicatore sintetico di costo è espresso in euro e tiene conto sia dei costi variabili (operazioni) che dei costi fissi (canone) secondo una formula matematica unica per tutte le banche. L’obiettivo è di rendere omogeneo e semplice il confronto tra conti correnti.
Per scegliere il prodotto realmente più adatto e conveniente è però fondamentale partire dalle proprie esigenze e analizzare tutti i costi che di norma caratterizzano un conto corrente. A questo proposito offre un aiuto il sito Internet di PattiChiari (www.pattichiari.it), il consorzio nato all’interno dell’Abi per ridurre la distanza tra l’industria del credito e le famiglie italiane.
C’è però una premessa: il conto corrente è un servizio e quindi anche nei casi in cui la banca offre di aprirlo in forma gratuita, la spesa finale cui si va incontro per la tenuta del rapporto dipende dall’effettivo utilizzo del singolo cliente. Ecco perché il quadro è complesso e la stessa Bruxelles calcola un costo medio del conto corrente in Italia molto più alto di quello registrato dall’Abi, l’associazione che raccoglie le banche italiane, secondo cui si attesterebbe a 100 euro.
L’altra variabile fondamentale per scegliere al meglio, sebbene il conto non possa essere considerato una forma di investimento, è il tasso di interesse che la banca riconosce sulla giacenza (sovente i contratti fissano delle soglie sotto le quali il conto diventa infruttifero), perché queste somme possono andare a compensare o perlomeno a ridurre il costo del conto. Più in particolare un conto corrente a pacchetto di norma prevede il pagamento di un canone periodico prefissato, a fronte del quale la banca assicura un plafond di operazioni e servizi inclusi (compresa la domiciliazione delle bollette). Solo un'attenta lettura prima del contratto e poi dell’estratto conto permette, però, di scovare eventuali costi nascosti, come per esempio verificare il canone richiesto dalla banca per l’eventuale carta di credito aggiuntiva o quello per l’utilizzo dei servizi di banking online.
Il sito di Pattichiari può essere utile anche per effettuare una prima scrematura dei prodotti disponibili sul mercato. Il motore di ricerca utilizza i sei profili di utilizzo tipo congegnati da Bankitalia (Giovani, Famiglie con operatività bassa, Famiglie con operatività media, Famiglie con operatività elevata, Pensionati con operatività bassa, Pensionati con operatività media), tra i quali il risparmiatore è chiamato a individuare quello più simile al proprio per scoprire tra quale tipo di prodotti è più conveniente scegliere.
Sotto il profilo puramente dei costi, sovente a vincere sono tuttavia le banche online che molte volte riescono a offrire un Isc pari a zero, proprio perché non avendo sportelli sul territorio hanno molte meno spese da affrontare rispetto a una banca tradizionale.
Ad esempio Ing Direct, che essendo una banca diretta opera esclusivamente via Internet e per telefono, ha da tempo lanciato il Conto Corrente Arancio. Questo prodotto è senza spese (l’Isc è pari a zero per tutti i sei profili previsti da Bankitalia) e offre tutte le funzionalità con operazioni illimitate in Italia e in Europa. Conto Corrente Arancio è inoltre il primo conto dispositivo che consente di risparmiare anche sull’imposta di bollo: basta, infatti, accreditare lo stipendio oppure avere un deposito medio di almeno 3mila euro, per risparmiare i 34,2 euro annuali del bollo governativo. Conto Corrente Arancio può essere collegato a Conto Arancio per ottenere rendimenti sulla liquidità dal 1% al 2,40% lordo. I clienti possono poi ottenere il Bancomat Vpay e la carta di credito Visa Oro, entrambi a canone zero sia per il primo anno che per i successivi.

La Carta bancomat Vpay usufruisce della tecnologia «Chip & Pin» che garantisce la protezione contro il rischio di clonazione: infatti il circuito Vpay attraverso la tecnologia Chip impedisce la clonazione della banda magnetica, principale responsabile delle frodi sulle carte Bancomat.

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