da Milano
Milanese del 47, commercialista con un lungo passato come procuratore di Deutsche Bank, Paolo Marmont du Haut Champ viene indicato nellordinanza come uno dei registi del sistema svizzero parallelo di Gianpiero Fiorani. È lunica delle persone che deve essere arrestata a trovarsi allestero. Divide il suo tempo tra lufficio di Lugano della Marmont Sa e la famiglia a Milano. Sul cellulare elvetico però risponde al secondo squillo.
È lei luomo di Fiorani in Svizzera?
«Sono ipotesi ridicole, quanto contestato risale a dopo la mia uscita da Bipielle Suisse...».
Eppure per laccusa Fiorani si sarebbe appropriato di oltre 200 milioni in operazioni tra Lodi e Lugano. Lo sa?
«Non ho capito nulla di quanto sta accadendo, ma si tratta di somme impensabili come ordine di grandezza».
Cioè esclude che Fiorani si sia arricchito?
«Escludo che in Svizzera possano esser state gestite operazioni per quelle somme. È impensabile. La banca Adamas aveva un giro daffari con volumi non proporzionati».
Lei è sereno?
«Lo ripeto: io di queste vicende conosco solo quanto letto sui quotidiani. Ma comunque lo scriva pure: sono tranquillo e sereno».
Eppure un altro suo socio daffari, lavvocato Ghioldi, è indicato nellordinanza di custodia cautelare anche come indagato per le operazioni della Popolare italiana...
«Non ho letto nessuna accusa. Ghioldi è un amministratore».
Che effetto le fa che sia emessa unordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti per riciclaggio?
«La trovo una misura...»
Abnorme?
«Sì abnorme... no, anzi, direi illogica.
Ha deciso di rientrare in Italia?
«Farò quello che diranno i miei legali. Ed ora, mi scusi ma credo sia inopportuno continuare questa conversazione».
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