Se è solo folklore elettorale lo si vedrà nei prossimi mesi. Ma di certo la prima uscita della lista degli stranieri ha riscosso schiaffi da sinistra a destra.
Il partito fondata dal direttore dellIstituto culturale islamico Abdel Hamid Shaari si dichiara laico e aperto agli italiani, ma fin dal «programma politico» abbozzato ieri dallo stesso Shaari il tentativo è quello di far leva sui «nuovi italiani». Laccoglienza della politica però è stata a dir poco scoraggiante. La Lega ha bocciato liniziativa, con parole pesanti. «È uno sfregio per Milano e per i tanti immigrati onesti che nella nostra città lavorano - ha detto il segretario provinciale del Carroccio, Igor Iezzi - Non permetteremo che nelle istituzioni milanesi siano presenti personaggi vicini al terrorismo internazionale.
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