Coro di no alla lista degli immigrati. La Lega: «Sfregio alla città»

Se è solo folklore elettorale lo si vedrà nei prossimi mesi. Ma di certo la prima uscita della lista degli stranieri ha riscosso schiaffi da sinistra a destra.
Il partito fondata dal direttore dell’Istituto culturale islamico Abdel Hamid Shaari si dichiara laico e aperto agli italiani, ma fin dal «programma politico» abbozzato ieri dallo stesso Shaari il tentativo è quello di far leva sui «nuovi italiani». L’accoglienza della politica però è stata a dir poco scoraggiante. La Lega ha bocciato l’iniziativa, con parole pesanti. «È uno sfregio per Milano e per i tanti immigrati onesti che nella nostra città lavorano - ha detto il segretario provinciale del Carroccio, Igor Iezzi - Non permetteremo che nelle istituzioni milanesi siano presenti personaggi vicini al terrorismo internazionale.

Il Pdl con l’europarlamentare Carlo Fidanza liquida il tutto come «una clamorosa patacca mediatica». Ma anche dal Pd la bocciatura è netta: «La lista proposta da Shaari è pericolosa perché divide i cittadini. Non può certo aiutare l’integrazione e la solidarietà».

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