Inferriate forzate in alcuni mezzanini, intrusioni proibite nelle gallerie da cui la metropolitana esce in superficie, tombini che in certi casi possono essere aperti con troppa facilità: ecco come i writers milanesi riescono a eludere telecamere e sistemi di sicurezza anti-terrorismo. Colpiscono di notte nonostante i controlli rafforzati. A raccontare al Giornale come e dove fanno le incursioni sono due graffitari che fanno parte di una banda molto attiva. Specialisti, insomma, che potrebbero però trovare altri e ben più pericolosi imitatori. «Entrare in depositi e gallerie della metro - spiega Jafar, un ragazzo di soli 17 anni - per noi writer è una continua sfida e non saranno certo le nuove misure di sicurezza a fermarci, anche se ora tutto è più difficile. Dopo lattentato a Londra i controli sono stati rafforzati e se arriveranno le nuove telecamere...». Per fare i «colpi» notturni privilegiano Pasteur e Sesto sulla linea 1 e Cignano e Crescenzago sulla 2: cappuccio abbassato e bombolette in tasca riescono a operare indisturbati dipingendo le carrozze.
«Non è difficile entrare - continua Jafar -: alcuni cancelli possono essere aperti con il solo peso del corpo, altri possono essere forzati con i calci o qualche attrezzo, ma non dico quali sono, non molti per la verità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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