Mi sono sempre chiesto perché nel campo del prezzo dei carburanti non esista una vera concorrenza. La risposta è venuta leggendo lutile netto consolidato dellEni nel 2006 pari a 9,217 miliardi di euro; lo Stato, quale azionista dellente con il 30,3% di azioni, ha incassato circa 3 miliardi di euro (di cui 1,4 miliardi quale dividendo per le azioni e circa 1,6 miliardi derivanti da tasse e balzelli sui carburanti). Risulta quindi chiaro come sia difficile per il Governo proporre/richiedere allEni una diminuzione del prezzo dei carburanti distribuiti dallAgip, anche se giustificato dalla diminuzione del prezzo del barile di greggio e/o dal rivalutarsi delleuro; da questo governo, sempre più alla ricerca di soldi per far fronte al costo vertiginoso e sempre in aumento dellapparato politico e per la necessità di soddisfare le crescenti esigenze/richieste dei partiti che lo compongono, pena la sua caduta e quindi la perdita del potere, non possiamo aspettarci altro che un continuo e progressivo aumento del costo dei carburanti e derivati.
Così anche altre compagnie petrolifere si allineano ai prezzi Agip e il costo dei carburanti sale in continuazione e nessuno pensa al povero e onesto lavoratore; nemmeno i sindacati pronti a scendere in piazza e a battersi per le esigenze, non sempre giuste, della categoria che rappresentano o magari per questioni politiche internazionali, che ben poco hanno a che fare con il loro compito istituzionale!- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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