Milano - Le Borse asiatiche registrano oggi un boom, galvanizzati dal salvataggio da parte di Washington del gigante bancario Citigroup, che risparmia al sistema finanziario mondiale un nuovo disastro, e dalle prospettive di un massiccio piano di rilancio negli Stati Uniti. Vistosa altalena nel Vecchio Continente che, dopo aver iniziato la seduta con un pesante ribasso, ha saputo stornare in positivo le principali piazze grazie agli interventi della Fed. Apertura in deciso rialzo per la Borsa di New York: il Dow Jones segna +1,31%, il Nasdaq composite +0,91% e lo S&P 500 +1,14%.
Borse Ue volatili Le principali Borse europee proseguono in deciso rialzo in scia al nuovo piano di sostegno da 800 miliardi di dollari annunciato dalla Fed e alla partenza in positivo di Wall Street. Leggermente megliore delle attese il dato definitivo relativo al Pil Usa del terzo trimestre, diminuito dello 0,5%. Il Dax guadagna il 2,1%, il Cac40 il 2,3%, il Ftse100 il 2,2%. Fra i settori in calo solo auto e assicurativi. In recupero l’euro sul dollaro in scia al piano della Fed con il cambio tornato sopra quota 1,3. A Francoforte in evidenza Hypo Re (+11,9%), Infineon (+9,6%), Deutsche Boerse (+7,3%), Thyssenkrupp (+6,9%) e Siemens (+6,5%). In deciso calo Volkswagen (-14,2%). A Parigi sugli scudi Arcelor Mittal (+12,5%), Lafarge (+10,1%), Alstom (+10,2%), i finanziari SocGen (+8,3%) e Dexia (+7,4%) e i titoli auto Renault (+7,8%) e Peugeot (+6,6%). Male Axa (-4,8%) dopo il profit warning. A Londra in deciso rialzo Standard Chartered (+20,5%), Lse (+15,1%), Lloyds (+12,2%), Hbos (+11,7%), Barclays (+8,6%). Denaro su Bhp Billiton (+19,4%) dopo la rinuncia all’offerta su Rio Tinto (-31,2%). Crollano gli immobiliari Persimmon (-10,9%) e Taylor Wimpey (-32,6%).
Pil Usa in ribasso Il prodotto nazionale lordo statunitense nel terzo trimestre ha segnato una contrazione dello 0,5%, contro -0,3% della prima stima. Nel terzo trimestre i consumi dei cittadini statunitensi hanno registrato una brusca frenata del 3,7%, la maggiore contrazione dal lontano 1980, quando l'allora presidente Jimmy Carter impose dei controlli in materia creditizia. Si tratta inoltre del primo declino dei consumi negli Stati uniti dal 1991.
La mossa della Fed La Fed ha annunciato che acquisterà fino a 500 miliardi di dollari di cartolarizzazioni immobiliari garantite da Freddie Mac, Fannie Mae e Ginnie Mae. La Fed inoltre comprerà fino a 100 miliardi di dollari di debiti emessi dalle stesse Fannie e Freddie oltre che dalle Federal Home Loan Banks e varerà un nuovo strumento, ribattezzato term asset backed securities loan facility (talf), che sarà dotato di 200 miliardi di dollari. Questa somma sarà investita in cartolarizzazioni garantite da prestiti ai privati, in modo da stimolare il credito al consumo. Il Tesoro contribuirà a questo fondo creato dalla Fed con 20 miliardi di dollari provenienti dal tarp, il programma da 700 miliardi di dollari creato grazie alla legge salvabanche. I finanziamenti del nuovo programma, il talf, verranno dati in prestito ai detentori di obbligazioni garantite da prestiti ai privati (inclusi prestiti per l’acquisto di un’auto, prestiti studenteschi e debiti sulle carte di credito) in un ammontare pari al valore del loro portafogli. Le cartolarizzazioni di questo tipo, che permettono alle banche e alle carte di credito di rifinanziarsi una volta concessi i prestiti e di tornare dunque a supportare il mercato del credito, "sono calate in maniera vertiginosa in settembre e il mercato relativo è entrato in una fase totale di stallo in ottobre", come spiegato dalla Fed in un comunicato. "Le azioni adottate oggi - prosegue il comunicato della banca centrale - mirano a ridurre il costo del credito e ad aumentarne la disponibilità per l’acquisto di abitazioni, cosa che a sua volta dovrebbe sostenere il mercato immobiliare e in ultima istanza impattare positivamente l’intero sistema finanziario".
L'intervento americano Il presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, ha affermato che le "straordinarie tensioni" sul sistema finanziario esigono "risposte politiche straordinarie" confermando la sua intenzione di rilanciare l’economia. "Tenderemo la mano agli altri paesi del mondo per elaborare una risposta mondiale" alla crisi, ha dichiarato Obama. Il congresso statunitense sarà incaricato in gennaio di votare un nuovo piano di rilancio che, secondo la stampa, potrebbe raggiungere 700 miliardi di dollari. Obama ha inoltre confermato la nomina di Timothy Geithner, attualmente alla testa delle Fed di New York, come segretario al Tesoro. L’annuncio di questa nomina è stato molto ben accolto dai mercati.
L'impennata dei mercati asiatici Alla Borsa di Tokyo, che era rimasta chiusa ieri per una festività nazionale, gli investitori hanno guadagnato il tempo perduto portando l’indice Nikkei a un rialzo del 5,22% in chiusura. Gli altri mercati dell’Asia e del Pacifico sono egualmente euforici. A Hong Kong, l’indice Hang Seng guadagnava il 3,24% a metà giornata. Alla chiusura, Sydney ha guadagnato il 5,79% e Manila il 6,03%. I guadagni sono stati più moderati a Seoul, che ha terminato la giornata con un rialzo dell’1,36%. Taipei ha chiuso con un +2,55% e la Nuova Zelanda con un +2,31%.
Un rapporto della Banca Mondiale ha rivisto sensibilmente al ribasso oggi le previsioni di crescita in Cina nel 2009, a +7,5%, rispetto al 9,2% previsto inizialmente. Sarebbe quello del 2009 il più debole livello di crescita degli ultimi 19 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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