Caso Garlasco, Nordio: "Irragionevole la condanna a Stasi dopo assoluzione"

Anche il ministro della Giustizia si è espresso con una propria opinione sul caso di Garlasco, riferendosi al filone chiuso che ha portato alla condanna definitiva

Caso Garlasco, Nordio: "Irragionevole la condanna a Stasi dopo assoluzione"
00:00 00:00

Il caso di Garlasco ha riacceso definitivamete i riflettori con la nuova indagine aperta dalla Procura di Pavia. In questo nuovo filone, l'unico indagato risulta essere Andrea Sempio ma un condannato in via definitiva per l'omicidio di Chiara Poggi c'è già, ed è Alberto Stasi, suo ex fidanzato. Proprio sulla condanna di quest'ultimi è intervenuto quest'oggi il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che intervistato a Zona Bianca su Rete Quattro ha precisato: "Non posso, non debbo e non voglio parlare di vicende in corso".

Tuttavia il ministro ha sottolineato di trovare "irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna senza rifare l'intero processo. Tutto questo è irrazionale. Se per legge si può condannare solo al di là di ogni ragionevole dubbio, se uno o più giudici hanno dubitato al punto da assolvere non si vede come si possa poi condannare". È irragionevole, ha proseguito Nordio, "e andrebbe cambiato con una riforma che abbiamo provato a fare e fatto a metà". Inoltre, il ministro ci ha tenuto a specificare che non ci saranno "assolutamente" conseguenze per i magistrati della vecchia inchiesta del caso Garlasco nel caso in cui dovessero eventualmente emergere verità diverse. "La responsabilità si può avere solo se il magistrato non conosce la legge o dimostra di non conoscere le carte. Per questo - prosegue - per tutti i processi esiste nei paesi democratici un doppio o triplo grado di giurisdizione; si presume infatti che la sentenza possa essere sbagliata", ha spiegato il ministro. Poi, ha aggiunto: "Credo che purtroppo in questo momento l'opinione del cittadino nei confronti della giustizia sia abbastanza negativa. Più che colpa dei magistrati è colpa delle leggi. I magistrati amministrano con leggi imperfette che consentono di procrastinare processi all'infinito, anche quando bisognerebbe avere il coraggio di chiuderli".

I pool difensivi e la procura si stanno preparando per il prossimo incidente probatorio, definito "maxi", che avverrà nella prima metà di giugno. Gli avvocati di Stasi vedono quest nuova inchiesta come una possibilità per provare a dimostrare l'estraneità del loro assistito, anche se non sarà un lavoro facile vista la condanna definitiva. "Vorremmo fare una rivisitazione, a livello scientifico, di tutto. Anche delle impronte dei piedi", ha dichiarato l'avvocato Antonio De Rensis.

In particolare, vorrebbe concentrare l'attenzione sulle impronte trovate all'epoca sulla scena del crimine, "come quella parziale del numero 36/37, che si ritiene femminile, in quanto pensiamo che con le nuove tecniche si possa arrivare a un esito". L'ipotesi più plausibile al momento è che ci siano state più persone al momento dell'omicidio di Chiara Poggi.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica