Cronaca giudiziaria

Caso Orlandi, dalla Camera il via libera alla commissione d'inchiesta

Passa all'unanimità il provvedimento relativo all'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta per fare luce sui casi di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori

Caso Orlandi, dalla Camera il via libera alla commissione d'inchiesta
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Arriva il via libera della Camera per la Commissione d'inchiesta per fare luce sui casi di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, le due giovani scomparse nel 1983. L'ok è arrivato oggi, giovedì 23 marzo, con 245 voti favorevoli e nessun contrario. In questo modo è passato il provvedimento relativo all'istituzione di una commissione parlamentare. Si attende ora il pronunciamento del Senato.

La commozione di Pietro Orlandi

Per Piero Orlandi, che si è sempre battuto per la sorella, si tratta di un importante passo avanti da parte delle istituzioni. In un commosso post pubblicato sulla propria pagina Facebook, l'uomo ha dichiarato di sentire la vicinanza dei parlamentari.

"C'è la volontà a fare chiarezza. Oggi ho sentito la vicinanza delle istituzioni e devo dire anche l'affetto, perché vedere tutti i presenti in aula, al termine della votazione, alzarsi e applaudire rivolgendosi tutti verso la tribuna dove stavamo noi, mi ha colpito e ammetto commosso", ha dichiarato.

Giunto il momento di fare chiarezza

La partecipazione e la soddisfazione è stata unanime. Dopo tanti, troppi anni è stato infine compiuto un passo avanti per cercare di fare luce su ciò che può essere accaduto a queste due ragazze.

"Dopo 40 anni è il momento di affrontare criticità e anomalie che hanno ostacolato il sistema giudiziario", ha scritto in una nota il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano. "È un atto doveroso nei confronti di tutti coloro che in questi anni non si sono mai arresi, ma anche un passaggio imprescindibile per tentare di ricucire una ferita nella coscienza collettiva che questi casi irrisolti rappresentano".

Per Paolo Emilio Russo, esponente di Forza Italia, si tratta del momento giusto per capire la verità e giungere a un punto su casi che non sono certo di cronaca comune. "Oggi sono maturi i tempi per diradare le ombre su una vicenda che da 40 anni coinvolge e suscita attenzione nella società e nell'opinione pubblica italiana", ha dichiarato alle agenzie di stampa. "Il Parlamento non è un tribunale, il compito di accertare la verità giudiziaria spetta sempre e in via esclusiva alla magistratura. Dobbiamo essere seri e obiettivi, lo dobbiamo non solo a chi ha voluto e vuole bene a Emanuela e a Mirella, ma anche alle migliaia di donne e di uomini che sono stati coinvolti nelle ricerche e nelle indagini", ha aggiunto.

Soddisfazione anche da parte del deputato di Fratelli d'Italia Paolo Trancassini. "Auspico che l'istituzione di questa commissione permetterà di chiarire le molteplici anomalie emerse in questi lunghi 40 anni riuscendo finalmente a ricostruire la verità dei fatti e le responsabilità", ha dichiarato. A concordare anche la collega FdI Augusta Montaruli, che ha definito la Commissione come necessaria.

Dello stesso avviso Simonetta Matone della Lega. Tanti i punti su cui fare chiarezza, ha affermato la parlamentare. Si va dalla "storia del doppio ricatto, il ruolo di Alì Agca, i fondi per sostenere Solidarnosc, la vicenda del Banco Ambrosiano, la sepoltura del corpo di De Pedis dentro una delle più importanti basiliche romane".

Una giornata storica

Per Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera del Movimento 5Stelle, si tratta di una giornata storica. "In Aula ho ritenuto doveroso che il parlamento italiano si scusasse con le famiglie di Emanuela e Mirella, per il tanto, troppo tempo che ci è voluto per arrivare fino a qui, ma anche di ringraziarle per la loro ostinata fiducia nelle istituzioni e per la tenacia dimostrata in tutti questi anni", ha dichiarato.

Roberto Morassut del Partito democratico ha invece evidenziato come nessuno debba aver paura di fare luce sul caso.

"La verità serve a tutti: e degli Stati che hanno radici secolari, se non addirittura millenarie, non possono averne paura", ha affermato.

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