Cronaca nera

"Vi dico la verità su Wojtyla". Ali Agca torna sul caso Orlandi

Dopo Pietro Orlandi, torna a parlare anche l'attentatore di Giovanni Paolo II Mehmet Ali Agca e fa delle rivelazioni scottanti: "Il Vaticano liberi Emanuela e Mirella"

"Vi dico la verità su Wojtyla". Ali Agca torna sul caso Orlandi

C'è sempre più fermento intorno al caso di Emanuela Orlandi, la ragazzina scomparsa il 22 giugno del 1983. Il fratello Pietro è più che mai intenzionato a far luce sulla vicenda, e proprio l'altro giorno è stato ricevuto in Vaticano. Quest'oggi, invece, fanno rumore le dichiarazioni di Mehmet Ali Ağca, l'autore dell'attentato a Giovanni Paolo II, che cita gli ultimi tre papi e chiede la liberazione non solo di Emanuela, ma anche di Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983 a Roma.

"Vengano liberate Emanuela e Mirella"

Ali Ağca è un personaggio che tempo addietro fu associato al nome di Emanuela Orlandi. Condannato per l'assassinio del giornalista Abdi İpekçi e per il tentato omicidio di papa Giovanni Paolo II (13 maggio 1981), l'uomo fu collegato al caso Orlandi quando la Sala Stampa vaticana comunicò di aver ricevuto una telefonata da parte di un personaggio dal chiaro accento anglossassone (ridenominato "l'Americano"), che affermava di avere preso Emanuela in ostaggio e chiedeva la liberazione dell'attentatore di Giovanni Paolo II, ossia Ağca.

Intervistato da LaPresse, Ali Ağca afferma oggi di guardare positivamente all'apertura del Vaticano, un atto che definisce senza mezzi termini come "storico". "Il Vaticano deve liberarsi dalla menzogna diabolica in cui fu imprigionato liberando immediatamente Emanuela e Mirella, non ascoltando nessuno ma solo il Vangelo", dichiara Ağca, che dà ragione a Pietro Orlandi "quando accusa gli tre ultimi Papi di non averla liberata pur essendo tutti e tre in grado di poterlo fare".

L'attentatore di Giovanni Paolo II esclude, tuttavia, la pista della pedofilia, definendola come un'accusa terribile. Invita dunque la Santa Sede a prendere posizione, provvedendo all'immediata liberazione di Emanuela e Mirella. Un'azione che deve essere fatta "altrimenti il povero Giovanni Paolo II, uomo onesto e innocente, sarà spacciato nel mondo come il Santo del satanismo".

Ali Ağca si rivolge poi a papa Francesco, chiedendogli di liberare il Vaticano "da questa atroce prigionia e tortura permanente liberando Emanuela e Mirella". L'ex terrorista precisa inoltre che la situazione attuale conferma "i certi limiti insuperabili imposti davanti a papa Francesco, altrimenti papa Francesco avrebbe liberato immediatamente Emanuela". Dichiarazioni che fanno non poco scalpore, ma che devono essere pesate prima di essere date per buone.

I passi avanti che fanno sperare

L'incontro in Vaticano è stato davvero un evento storico. Pietro Orlandi ha avuto la possibilità di intervenire come testimone dinanzi alla magistratura pontificia. Il fratello di Emanuela ha potuto parlare per ben cinque ore, depositando poi una memoria. "Che si faccia chiarezza una volta per tutte.

Per me Emanuela non è morta e non mi rassegnerò finché non saranno trovati i resti", ha dichiarato l'uomo.

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