La "Sud", le aggressioni e l'agguato ad Anghinelli: Lucci rischia 10 anni di carcere

La Dda di Milano vuole la condanna del'ex capo della Sud, ritenuto il mandante del tentato omicidio nel 2019. Stessa richiesta per il presunto esecutore materiale, il vice Daniele Cataldo

La "Sud", le aggressioni e l'agguato ad Anghinelli: Lucci rischia 10 anni di carcere
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Il giorno che spararono a Enzo Anghinelli, sotto casa sua in via Cadore, nel cuore di Porta Romana, tutto il quartiere scese in strada. "Enzino", a bordo di una Ford Focus, si salvò per miracolo, dopo che quattro proiettili partiti dalla pistola di due killer in scooter che gli si erano affiancati, gli sfiorarono la testa. Un quasi omicidio rimasto irrisolto per diversi anni, dal 12 aprile 2019 fino ai mesi scorsi, quando la procura ha ricostruito il contesto e individuato i presunti autori: sarebbe nato dallo scontro tra il gruppo "Black Devil" e il re della sud rossonera Luca Lucci. La procura di Milano, con il pm della Dda Paolo Storari che sta raccogliendo sulla sua scrivania tutti i fascicoli sulle Curve milanesi, ha chiesto oggi per Lucci una condanna a 10 anni di carcere. Stessa richiesta per Daniele Cataldo, vice di Lucci negli affari degli ultras milanisti, un passato giudiziario burrascoso tra droga e armi, ritenuto colui che aprì il fuoco contro Anghinelli.

Nell'indagine della Mobile, guidata da Alfonso Iadevaia e Domenico Balsamo, il gruppo di Lucci avrebbe voluto fare pagare ad Anghinelli la scelta di schierarsi con i diavoli neri: non era "bastato" picchiarlo per ben due volte al Meazza, la furia era tale da volerlo morto. Sempre oggi sono state chieste altre condanne per ultrà milanisti e poi arriveranno le richieste anche per quelli interisti. Nel processo con rito abbreviato a porte chiuse, con più filoni e davanti alla gup Rossana Mongiardo, scaturito dal maxi blitz di Polizia e Gdf di fine settembre scorso che aveva portato a 19 arresti, ma anche da altre operazioni nei mesi seguenti, sono state chieste condanne a 4 anni e 6 mesi per Alessandro Sticco e Fabiano Capuzzo, 3 anni e 8 mesi per Islam Hagag e 3 anni e 4 mesi per Luciano Romano.

"Non sono io il mandante di quel tentato omicidio", si era difeso Lucci, parlando in aula Bunker. Oltre a prendersela con i giornalisti per l'attenzione mediatica, si è rivolto anche al pm: "Io la consideravo il migliore e invece mi accusa così....". Anghinelli, presente in aula come parte civile, ha rischiato di essere mandato fuori dalla gip Rossana Mongiardo: a voce alta parlava contro Lucci e proprio nei passaggi dell'esame sul tentato omicidio. A carico di Lucci ci sono poi le accuse di associazione per delinquere, perché la Sud si sarebbe mossa con aggressioni, anche agli steward dello stadio Meazza, ed estorsioni per i business collegati.

A processo, in un altro filone abbreviato davanti alla sesta penale, ci sono altri tre ultrà milanisti, tra cui Francesco Lucci, fratello di Luca, e Christian Rosiello, ex bodyguard di Fedez (non indagato), per i quali nei giorni scorsi il pm Storari ha già chiesto condanne. Più tardi arriveranno anche le richieste per gli ultras nerazzurri, accusati di associazione anche con l'aggravante mafiosa. Tra gli imputati Andrea Beretta, ex capo della Nord e ora collaboratore di giustizia, che deve rispondere pure dell'omicidio dello 'ndranghetista Antonio Bellocco del 4 settembre.

Nel processo sono parti civili, per i danni subiti, la Lega Serie A, con l'avvocato Salvatore Pino, il Milan, col legale Enrico de Castiglione, e l'Inter, con gli avvocati Francesco Mucciarelli, Adriano Raffaelli e Caroline Hassoun.

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