
Il gip Crotone, Elisa Marchetto, a conclusione dell'udienza preliminare per il caso del naufragio di Cutro, ha deciso per il rinvio a giudizio di sei militari, quattro della Guardia di finanza e due della Guardia costiera. Ai sei militari vengono contestati i reati di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo in relazione alla mancata attivazione, la notte del naufragio, del Sar, il Piano per la ricerca e il salvataggio in mare. Il naufragio avvenne la notte del 26 febbraio del 2023, morirono 94 migranti, 35 dei quali minori. Il gup, nel disporre il rinvio a giudizio, ha accolto la richiesta che era stata avanzata dal pubblico ministero, Pasquale Festa. L'inizio del processo, davanti al Tribunale di Crotone, è stato fissato per il 14 gennaio.
Nella sua requisitoria, il pubblico ministero ha parlato di una serie di sottovalutazioni che si intersecò, a suo dire, con carenze strumentali e mezzi inefficienti e, soprattutto, con la mancanza di scambio di informazioni tra Guardia di finanza e Guardia costiera. Nessuno, a detta dell'accusa, seguì le "regole di ingaggio" previste sia dal Regolamento, ma soprattutto dall'accordo tecnico operativo del settembre 2005. Nell'attuazione di questa procedura, ha sostenuto il sostituto procuratore Pasquale Festa, ci sono state "gravi negligenze". Festa ha ribadito che la causa principale del naufragio è stata la mancanza di scambio di informazioni tra la Guardia di finanza e la Capitaneria.
Per quanto riguarda i militari della Guardia costiera, la contestazione a loro carico ruota intorno "alla mancata acquisizione delle informazioni necessarie per avere un quadro effettivo di quanto la Guardia di finanza stava facendo". Le Ong sono state ammesse come parti civili. "Una sola parola: vergogna.Processare sei militari, che ogni giorno rischiano la vita per salvare altre vite. Vergogna", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
"Esprimo piena solidarietà ai militari delle Fiamme gialle e della Guardia costiera rinviati a giudizio per il naufragio di Cutro nella convinzione che tutto sarà chiarito e riusciranno a dimostrare la loro innocenza", sono le parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.