
Com'era immaginabile alla vigilia, l'incidente probatorio per il delitto di Chiara Poggi è uno scontro tra periti. Ed è una battaglia che si combatterà sul filo della scienza, durante la quale ognuno cercherà di dimostrare la validità della propria teoria. Nella giornata di ieri si è proceduto all'apertura dello scatolone all'interno del quale era stata conservata la spazzatura repertata a casa Poggi, che potrebbe contenere tracce importanti che potrebbero aiutare a dissipare i dubbi sul caso. Tuttavia, gli avvocati di Andrea Sempio, unico indagato, Angela Taccia e Massimo Lovati, si sono opposti in quanto sostengono che non ci sia il decreto di sequestro ma solo quello di dissequestro. Un documento che, però, l'avvocato Giada Boccellari, che segue Alberto Stasi, unico condannato, sostiene di avere: "Sono riuscita a recuperarlo, ne ho dato lettura e poi li ho prodotti".
"Avevamo fatto un'opposizione chiara e precisa: se non c'è un decreto di sequestro di questi reperti, parlo di un decreto del 2007, lo scatolone non doveva neanche essere aperto. A me non interessa il verbale di dissequestro di 8 mesi dopo quando viene restituita la casa e i carabinieri dicono che va mantenuto il sequestro di questi oggetti, che all'inizio non erano nella spazzatura ma sul divano di casa Poggi. Al di là di questo, io chiedo solamente di vedere il decreto di sequestro", ha detto in tv, a Pomeriggio5 News, l'avvocato Lovati al termine della giornata di ieri di incidente probatorio. Un concetto ribadito anche questa mattina con Panicucci, che ha mostrato il verbale di dissequestro all'avvocato. Ma gli scatoloni sono stati comunque aperti perché, come ha spiegato Boccellari, "a quanto ne so io l'altro giorno il giudice aveva comunque detto di procedere all'analisi in ogni caso, ancora prima che trovassimo i verbali".
E così si è fatto nella giornata di ieri, nonostante le eccezioni della difesa di Sempio. "Abbiamo iniziato a fare i tamponi su tutto il contenuto. Posso dirvi soltanto che era in buone condizioni di conservazione", ha detto il generale Luciano Garofano, consulente di parte dell'unico indagato al termine dell'incidente probatorio. "Era tutto secco quindi, tutti i reperti sono stati sottoposti a dei campionamenti o campionature, sono stati tamponati e adesso faremo le analisi", ha detto ancora il generale.
L'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, è scettico sulla possibilità che da quei reperti possa emerge qualcosa, visto che sono trascorsi quasi due decenni, "sono reperti che hanno 18 anni e daranno le risposte che possono dare", ma, ha aggiunto, "si procede con molta serietà e molto speditamente. Con molto ordine. La Polizia scientifica in questo è assolutamente ammirevole. Siamo contenti che avvenga in contraddittorio, com'è avvenuto nel 2014 e anche negli anni prima".