
Il caso di Garlasco è stato riaperto dalla procura di Pavia guidata da Fabio Napoleone, che si è posto l'obiettivo di verificare se l'indagine precedente ha tralasciato qualche elemento nella ricostruzione per rispondere a domande ancora in sospeso su quanto avvenne la mattina del 13 agosto nella villetta della Lomellina. Per l'omicidio di Chiara Poggi è stato condannato Alberto Stasi, la sentenza è passata in giudicato e lui, allora fidanzato con la vittima, sta anche quasi per terminare la sua condanna. Ma sebbene ci sia un colpevole per legge, non esiste un'arma del delitto: non è stata mai trovata, finora, e nemmeno mai identificata. Anche su questo sta lavorando la procura di Pavia.
Nella villetta dei Poggi nessun oggetto presente può essere compatibile con le ferite rinvenute sul corpo di Chiara, pertanto nel luogo del delitto l'arma non è presente. Chi ha ucciso l'ha probabilmente portata via. Ma oggi, come riferisce il Corriere della sera, si sta facendo largo che possano esserci state diverse armi del delitto, perché la tipologia di ferite presenti sul corpo della vittima sono differenti. Nella sentenza d'appello del 6 dicembre 2011 i giudici descrivono come potrebbe essere fatta l'arma del delitto: "Uno strumento pesante, vibrato più volte con notevole forza, avente una stretta superficie battente, con una punta impiegabile di per sé e probabilmente di natura metallica". Il padre di Chiara Poggi, un anno dopo il delitto, ha segnalato la mancanza dalla sua casa di un "martello a coda di rondine" che utilizzava per spaccare i bancali di legno. Un oggetto che viene ritenuto essere compatibile con le ferite della vittima, che per il medico legale è morta in conseguenza di "lesioni contusive cranio-cefaliche".
Ma in un passaggio della consulenza sule cause della morte, c'è un passaggio che apre diversi scenari: "Ove non si voglia ipotizzare l’impiego di più strumenti". L'impiego di due armi giustificherebbe la diversità delle ferite sul corpo della vittima, come i tagli sulle palpebre, che per il medico legale potrebbero essere state causate da un'arma con "filo piuttosto tagliente" o "punta acuminata". E poi c'è la lesione alla mascella destra, che ha "caratteri di alterazioni tipo punta e taglio che non contusive". Ora sono sotto indagine gli oggetti trovati nel canale di Tromello, che il supertestimone de Le Iene ha contribuito a far trovare riportando informazioni che a sua volta gli sono state riportate da persone ormai decedute.
Si tratta di una pinza da camino, della testa di un martello e di due accette, rinvenuti dentro un borsone. Non ci sono indicazioni che qualcuno di questi oggetti possa essere l'arma del delitto ma la loro analisi è parte delle indagini attualmente in corso.