
Con la nuova indagine della procura di Pavia sul caso di Garlasco e l'omicidio di Chiara Poggi si torna a parlare di dettagli che erano stati quasi dimenticati con il passare degli anni. Gli investigatori hanno ripreso in mano i verbali del 2007 e stanno effettuando ricerche approfondite per verificare se possano esistere verità alternative a quella che ha portato alla condanna di Alberto Stasi a 16 anni di carcere. Tra le analisi che la procura sta effettuando in queste settimane c'è anche quella dei tabulati telefonici per capire se possano esserci elementi di connessione, possibili link non esplorati o elementi ai quali in passato non era stata data importanza ma che, invece, possono essere importanti per mettere insieme i pezzi di un puzzle che potrebbe sorprendere.
La Provincia Pavese, per esempio, ha riportato all'attualità le quattro chiamate anonime che Chiara Poggi ricevette sul suo telefono il giorno che venne uccisa, poco dopo che l'aggressione, stando alla ricostruzione dell'ora della morta, venne compiuta. Si tratta di quattro telefonate senza risposta alle 11.38, 12.46, 13.27 e 13.30 che sono un unicum nella "storia" telefonica che emerge dai tabulati di Chiara, perché nei mesi precedenti non sono state riscontrate evidenze simili. Inizialmente era stato ipotizzato che potesse trattarsi di un'agenzia di viaggi di zona ma quel giorno, considerando che era la settimana di Ferragosto, l'agenzia era chiusa. Poco prima di questa serie di chiamate vennero registrate quelle di Stasi, alle 9.44 e 10.17, che come si usava al tempo erano gli "squilli" del buongiorno, abitudine in voga tra i giovani quando gli sms e le chiamate avevano ancora un costo elevato. La chiamata vera e propria di Stasi avviene alle 13.31, un minuto dopo l'ultima anonima ed è a quel punto che, non avendo risposta, in base al suo racconto decise di avvicinarsi a casa di Chiara per accertarsi che fosse tutto ok.
Arrivato a casa Poggi, afferma di aver fatto altre due chiamate, una alle 13:43 al telefono fisso e una alle 13.45 al cellulare di Chiara e solo a quel punto dice di aver deciso di scavalcare, non essendo lui in possesso delle chiavi. Quelle quattro chiamate, oltre a quelle effettuate da Stasi e quella che la cugina dice di aver effettuato quella mattina, sono oggetto di approfondimenti, insieme all'analisi dei tabulati di Andrea Sempio e degli amici Roberto Freddi e Mattia Capra: i tre quella mattina ebbero uno scambio di messaggi e chiamate.
Stando a quanto riferisce il Corriere della sera, all'epoca vennero estrapolati i tabulati dei genitori di Chiara ma non quelli del fratello Marco, che era parte del gruppo con Sempio, Freddi, Capra e Taccia, ora suo avvocato.