
Il caso di Garlasco è uno dei più mediatici degli ultimi vent'anni: la riapertura da parte della procura di Pavia con una nuovo fascicolo che vede iscritto Andrea Sempio nel registro degli indagati per omicidio in concorso ha riacceso in molti il dubbio che Alberto Stasi, condannato in via definitiva, possa non essere l'assassino di Chiara Poggi. L'unico indagato di questa nuova indagine ha parlato ai microfoni di "Chi l'ha visto" e l'intervista integrale andrà in onda domani sera, tuttavia sono stati anticipati alcuni passaggi importanti che permettono di capire quale sia il suo stato d'animo ma anche alcune dinamiche che si stanno sviluppando.
Da marzo è uno dei temi più dibattuti in Italia e col trascorrere del tempo sembrano emergere nuove piste che si intrecciano e che convergono, ma senza che, per il momento, siano emersi elementi inconfutabili sull'estraneità di Stasi dal delitto. I suoi avvocati non hanno avanzato una nuova richiesta di revisione del processo, preferiscono aspettare l'andamento delle indagini per valutare eventuali elementi ma, nel frattempo, Sempio ha modificato la sua squadra difensiva, da cui sono usciti il generale Luciano Garofano e l'avvocato Massimo Lovati, che lo seguivano dalla prima indagine del 2017. Quell'indagine è finita sotto la lente di ingrandimento della procura di Brescia, che ha iscritto nel registro degli indagati l'ex pm Mario Venditti con l'ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari. Secondo l'accusa, infatti, potrebbe aver agevolato l'archiviazione di Andrea Sempio dietro un corrispettivo in denaro. Venditti si dichiara innocente, la famiglia Sempio nega di aver dato soldi al pm e sostiene che tutte le uscite in denaro contante e non del 2017 erano orientate al pagamento degli avvocati. Sempio, nell'intervista, ha dichiarato di aver "chiesto a Lovati se aveva dato lui i soldi nostri a qualcuno".
Una domanda che apre a diverse ipotesi, quella che Sempio dice di aver fatto a Lovati prima che il suo mandato venisse ritirato e che al suo posto arrivasse Liborio Cataliotti. Non è nota la risposta che avrebbe dato l'avvocato Lovati ma il fatto che Sempio abbia fatto questa domanda implica un sospetto da parte sua. Per il momento Lovati ha dichiarato solo che la sua esclusione dal pool sia frutto di un cambiamento di strategia da parte dell'ex assistito, senza fornire dettagli specifici ma comunque negando che la ragioen possa esaurirsi nelle improbabili apparizioni nei video di Fabrizio Corona. Per quanto riguarda l'indagine che lo riguarda, a oggi Sempio sembra aver molti più dubbi del passato: "Mi sento come un soldato in trincea. Aspetto che potrà capitare di tutto. Sei rassegnato, e aspetti che passi".
Da quando Lovati è uscito dalla difesa, sembra sia cambiata anche la strategia comunicativa di Sempio, oltre che quella giuridica, perché l'indagato si mostra con più frequenza in tv, rilasciando interviste che per lunghi mesi ha evitato, lasciando che si esponessero i suoi genitori.