
Il tampone orale fatto a Chiara Poggi potrebbe essere la svolta del caso dell'omicidio avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco o potrebbe rappresentare un buco nell'acqua. Entrambe le ipotesi sono attualmente sul tavolo con lo stesso peso, perché un Dna ignoto, completo e comparabile, esiste sulla garza che è stata passata all'interno del cavo orale della vittima, anche se la sua quantità è ridotta. Questo elemento lascia aperta l'ipotesi che possa trattarsi di una contaminazione, così come accaduto sulla parte laterale della garza per un Dna già attribuito all'assistente del medico legale.
Ma proprio perché nulla può e deve essere escluso, per chiudere definitivamente questo caso e sgombrare il campo da qualunque dubbio possa esserci, anche a fronte degli errori commessi nella prima indagine, è necessario analizzare ogni possibilità. Per questa ragione pare che quel profilo sconosciuto, attualmente indicato come "Ignoto 3" dall'opinione pubblica, non verrà confrontato solo con quello degli operatori che entrarono in contatto con il corpo a vario titolo, circa 30 persone. Verranno effettuate comparazioni anche con i conoscenti della vittima, della famiglia e di Andrea Sempio, che è l'unico indagato di questa indagine. Se dovessero esserci match con gli operatori, tutte le altre comparazioni sarebbero inutili perché si tratterebbe con ogni evidenza di contaminazione e la pista del tampone verrebbe abbandonata. Ma se così non dovesse essere, si aprono nuove ipotesi. Resta in piedi la ricostruzione che vede la vittima aprire la porta di casa a una persona a lei nota, della quale si fidava.
La Procura di Pavia sta tenendo una linea molto rigorosa. L'obbligo del silenzio nel rispetto dell'indagine in corso è assoluto da parte di Fabio Napoleone e dei suoi collaboratori sugli elementi coperti dal segreto istruttorio, e questo non permette di capire in che direzione stiano andando le indagini e quali elementi la procura possa avere in mano in questo nuovo filone di un'inchiesta che, per la legge, è arrivata a conclusione con la condanna definitiva di Alberto Stasi. Tuttavia, nel momento in cui il gip ha autorizzato la riapertura, è probabile che nuovi elementi investigativi siano emersi e che abbiano dato spazio a nuove ipotesi.
Attualmente è in corso l'incidente probatorio, che si concluderà a ottobre (a meno di rinvii) per cristallizzare le prove scientifiche ma nel frattempo gli investigatori sono impegnati parallelamente sull'indagine tradizionale. Solo tra qualche mese potrebbe emergere qualche dettaglio ufficiale dalla procura di Pavia e, nel frattempo, tutto il resto sono indiscrezioni e supposizioni che devono essere soppesate.