Delitto Garlasco, la difesa di Sempio: "Con quell'impronta ci massacravano..."

In tv, intervistato da Canale5, uno dei due legali di Sempio spiega: "Meno male che non ci siamo presentati"

Delitto Garlasco, la difesa di Sempio: "Con quell'impronta ci massacravano..."
00:00 00:00

La notizia del match tra l'impronta "33" sulla parete delle scale che portano in taverna dell'abitazione di casa Poggi, dove è stato trovato il cadavere di Chiara, e la mano di Andrea Sempio, ha smosso ulteriormente le acque del caso di Garlasco. L'amico di Marco Poggi frequentava l'abitazione di Garlasco ma fino a ieri la sua presenza era stata data per certa solamente nella sala della tv e in quella del computer. Non era mai stato indicato che avesse frequentato anche altri ambienti della casa ai tempi. A modificare questa ricostruzione, però, è stato proprio il fratello della vittima, sentito ieri come testimone a Mestre in contemporanea con Alberto Stasi, già condannato a 16 anni. A un terzo interrogatorio con le stesse modalità si sarebbe dovuto sottoporre anche Sempio, che però non si è presentato aggrappandosi a un cavillo procedurale.

A distanza di quasi 24 ore, dopo che è svanito il senso dell'interrogatorio simultaneo ed sono emersi dettagli delle indagini finora rimasti segreti, uno degli avvocati di Sempio, Laura Taccia, ha dichiarato che il suo assistito "ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco". Un'affermazione atta a giustificare la presenza dell'impronta sul muro al centro dei recenti sviluppi ed eventuali altre che potrebbero emergere in futuro. L'avvocato Taccia ha però sottolineato che "quella della Procura è una mera consulenza tecnica di parte, non una perizia", che invece è in corso ed è stata disposta dal Gip. "È solo ciò che dice una parte, senza averlo verificato in contraddittorio. Chi vivrà vedrà", ha chiosato il legale. L'altro elemento del pool difensivo di Sempio, l'avvocato Massimo Lovati, è intervenuto in video a Mattino Cinque News su Canale5, dichiarando: "Meno male che non ci siamo presentati. Sennò con quella storia lì dell'impronta ci massacravano... Di sorpresa...Invece ora lo sappiamo. Con quella questione lì dell'impronta... Noi non ne sapevamo niente, l'ho saputo nel tardo pomeriggio. Loro dal 9 di maggio hanno quella carta lì in tasca".

Dopo l'esclusiva rilasciata dal Tg1, il procuratore della Repubblica di Pavia, Fabio Napoleone, ha confermato che "l'impronta 33 evidenziata mediante l'impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". La traccia, ha precisato il procuratore, è stata analizzata "alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software". La procura ha spiegato che "considerate le imprecisioni e le inesattezze riportate dai media in merito all'impronta 33, le superfici delle pareti e del soffitto, nel primo tratto della scala che conduce alla cantina casa Poggi, sono state trattate, nel corso delle operazioni tecniche e di repertamento eseguite in data 21 agosto 2007 dai RIS di Parma, con una soluzione di ninidrina spray al fine di evidenziare impronte e tracce latenti". Successivamente, il 29 agosto di quello stesso anno, "i RIS di Parma hanno proceduto ad ispezionare le pareti e il soffitto delle scale della cantina precedentemente trattate con ninidrina individuando la suddetta impronta 33, che è stata fotografata digitalmente in pari data".

E ancora, il 5 settembre 2007, "una parte dell'impronta 33 priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici è stata asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica