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"Inattendibile". Ora il fratello di Saman fa ricorso: cosa può cambiare

Il fratello di Saman fa ricorso in appello: era stato ritenuto testimone indagabile nel processo di primo grado

"Inattendibile". Ora il fratello di Saman fa ricorso: cosa può cambiare
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Pronto a parlare ancora, pronto a fare giustizia per sua sorella. Il fratello di Saman Abbas ha presentato, tramite il legale che lo segue, il ricorso in appello dopo le sentenze del processo di primo grado. Si tratta della seconda richiesta di appello, dopo quella presentata dalla procura di Reggio Emilia nei giorni scorsi.

Saman è stata uccisa la notte del 30 aprile 2021 a Novellara. Per l’omicidio sono stati condannati all’ergastolo in primo grado i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, mentre lo zio Danish Hasnain ha ricevuto una pena di 14 anni. In quel processo il fratello di Saman, oggi maggiorenne e in una struttura protetta, si era costituito parte civile, chiedendo una provvisionale di 500mila euro sul danno da quantificare nella causa civile.

Ma il giovane non ha ricevuto il risarcimento, così come non lo aveva ricevuto il fidanzato della18enne, Saqib Ayub. Per entrambi le posizioni sono state cruciali in quella che è stata la sentenza: il dibattimento si è rivelato piuttosto critico per Saqib - che aveva peraltro già organizzato il suo matrimonio di Saman a un caro prezzo, dato che sulla testa della propria famiglia, ha rivelato, pare pendessero minacce - e per il fratello della ragazza, che è stato ritenuto testimone indagabile.

Come riporta Il Resto del Carlino, secondo la corte d’assise si sarebbe dovuto investigare maggiormente sul fratello di Saman ma al tempo stesso il giovane aveva ottenuto di poter optare per il silenzio. Cosa che non ha fatto, sebbene poi sia stato ritenuto un testimone di “intrinseca inattendibilità e inaffidabilità del narrato”, perché “vi è il fondato sospetto che le sue dichiarazioni siano state condizionate dalla paura di essere coinvolto lui nella vicenda e dalla costante preoccupazione di tutelare i genitori, nella convinzione, invero fondata, di essersi ormai conquistato la fiducia degli inquirenti, accettando anche di accusare Ijaz e Nomanulhaq, di cui prima aveva professato l’innocenza”.

Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq sono i due cugini rinviati a giudizio e assolti. Ma se il ricorso del fratello di Saman - difeso dall’avvocato Angelo Russo, che ha presentato un’istanza di un centinaio di pagine circa - dovesse essere accettato e si arrivasse a credere alle parole della sua testimonianza, ora tutto potrebbe cambiare. È stato inoltre richiesto che il ragazzo sia considerato testimone vulnerabile.

D’altra parte anche la procura, nel proprio ricorso, ha chiesto una condanna per tutti e 5

gli imputati del primo grado. Un’eventuale sentenza in tal senso potrebbe rivelarsi epocale e stabilire un precedente per i delitti d’onore che seguono l’opposizione al matrimonio forzato.

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