Cronaca giudiziaria

Inchiesta appalti Anas, Tommaso Verdini chiede il patteggiamento

Verdini jr ha chiesto alla procura di Roma di patteggiare una pena a 2 anni e 10 mesi nell'ambito dell'indagine sulle commesse in Anas nella quale vengono ipotizzati i reati di corruzione e turbativa d'asta

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Tommaso Verdini, figlio dell'ex parlamentare Denis, ha chiesto alla procura di Roma di patteggiare una pena a 2 anni e 10 mesi nell'ambito dell'indagine sulle commesse in Anas nella quale vengono ipotizzati dagli inquirenti i reati di corruzione e turbativa d'asta. In base a quanto si apprende, l'indagato - agli arresti domiciliari da fine dicembre - è in attesa dell'eventuale via libera della procura di Roma sulla richiesta avanzata tramite i suoi avvocati.

Nelle scorse settimane i pm della Capitale, coordinati dall'aggiunto Paolo Ielo, avevano chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Verdini e altri indagati, tra cui Fabio Pileri, socio del figlio dell'ex parlamentare nella società Inver. Secondo le ipotesi d'accusa, tramite la suddetta società, Verdini avrebbe facilitato alcune aziende nell'accedere e nell'aggiudicarsi gare di appalto con l'Anas attraverso l'accesso a informazioni riservate. Sempre secondo i pm, Verdini avrebbe appreso dettagli riservati sui bandi dagli stessi dirigenti Anas - anche loro finiti al centro dell'indagine - in cambio di tangenti. Informazioni che poi avrebbe girato alle ditte che volevano partecipare alle gare.

Per la vicenda, oltre ai Verdini, sono indagati Fabio Pileri, Paolo Veneri, Luca Cedrone, Antonio Samuele Veneziano, Stefano Chicchitani, Angelo Ciccotto e Domenico Petruzzelli. L’inchiesta ipotizza in particolare presunti scambi illeciti per pilotare appalti su alcune imprese. Secondo i magistrati sarebbe stato questo il presunto schema corruttivo: gli imprenditori, avrebbero pagato consulenze "fittizie" alla Inver, la società di lobbying di Verdini jr e di Pileri, solo per avere "una corsia preferenziale in Anas" e aggiudicarsi gli appalti.

L'indagine era partita a maggio 2023 e a luglio la guardia di finanza aveva aveva effettuato alcune perquisizioni sia nell’abitazione di Tommaso Verdini che negli uffici della società. La perquisizione venne estesa anche all’ex Ceo dell’azienda e ad altri cinque manager dell’Anas. Nell'interrogatorio di garanzia, Verdini jr si era avvalso della facoltà di non rispondere, come gli altri indagati.

Ora, la decisione di presentare - tramite i propri legali - la richiesta di patteggiamento.

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