L’ex cercò di ucciderla e ammazzò il padre. Lavinia in aula: “Nei video e sul mio volto paura e dolore”

Udienza per l’omicidio di papà Marco, l’uomo che fu ucciso cercando di salvare la figlia Lavinia Limido. Le sue prime parole in tv: “Ci sono uomini per bene come mio padre”

L’ex cercò di ucciderla e ammazzò il padre. Lavinia in aula: “Nei video e sul mio volto paura e dolore”
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Temo che questo fenomeno di violenza verso le donne abbia una ripercussione negativa sull’universo maschile, ma una cosa credo siano i ‘maschi', una cosa sono gli uomini. Di maschi è pieno il mondo, di uomini ce ne sono pochi. Ci sono tanti uomini per bene, com’è stato mio papà. È di questi uomini che ci dobbiamo circondare. Gli uomini non sono da condannare”. Si è espressa così Lavinia Limido, a margine dell’udienza in corte d’assise che si è svolta a Varese per il tentato omicidio ai suoi danni e per l’omicidio di suo padre, Marco Limido, avvenuti il 6 maggio 2024.

Lavinia Limido ha pronunciato queste primissime parole dopo l’udienza, in collegamento con la trasmissione “Dentro la notizia”, dando seguito a una filosofia che il conduttore Gianluigi Nuzzi sta esprimendo dalla prima puntata del nuovo contenitore informativo di Canale 5: da un lato ci sono gli uomini, che amano e rispettano, dall’altra i maschi, coloro che commettono violenze di genere e femminicidi.

È stata una giornata pesante - ha aggiunto Lavinia - perché i processi tengono vive le cose. Non hai un dolore da elaborare e basta, hai un dolore che viene sempre rimestato, sul quale ti vengono chiesti dettagli che, a fronte di quello che è successo, ti sembrano pochezze. È pesante sapere che ci sono dei professionisti che cercano di farti le pulci - scusate se lo dico così - su delle cose che non c’entrano niente rispetto alla gravità di quello che è successo: a me, a mio papà, a tutta la mia famiglia”.

Ci sono ancora le cicatrici sul volto di Lavinia Limido, quelle procurate nell’aggressione subita dall’ex marito Marco Manfrinati, ora imputato con i capi d’accusa già citati. La donna ha affermato come Manfrinati l’avrebbe minacciata per mesi, facendole stalking peraltro: in aula Lavinia Limido ha dovuto esprimere e spiegare la paura e il dolore che ha vissuto.

L’unica nota positiva - ha concluso la donna - è che l’assassino non era presente in aula. La sua presenza avrebbe accentuato ulteriormente il peso di questa giornata. Io mi sento sempre in difficoltà, perché ho paura di non riuscire a trasmettere veramente quello che è successo, perché è talmente grande, perché il sentimento della paura è un sentimento che capisce solo chi lo vive. Tradurre in parole sentimenti così strani, che sono intelligibili solo per chi si trova in quella determinata situazione, è complesso e ti preoccupa. Sapete anche, però, che tutto era stato ripreso da una telecamera.

Fortunatamente, le immagini e l’audio della telecamera parlano da sé, quindi spero di essere stata in grado di trasmettere quello che io ho vissuto per anni e di cui questo è stato l’epilogo. Se non ci sono riuscita, secondo me la mia faccia com’è adesso e il video vengono in mio soccorso”.

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