Morte di Maddalena Urbani, la condanna scende a 4 anni e mezzo e il pusher straniero torna libero

La figlia del medico-eroe Carlo Urbani morì per un'overdose di metadone nel marzo del 2021. Il pusher siriano a cui era stato contestato l'omicidio volontario fu condannato in primo grado a 14 anni. In Appello la pena è stata ridotta a 4 anni

Morte di Maddalena Urbani, la condanna scende a 4 anni e mezzo e il pusher straniero torna libero
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Cambio di imputazione e pena ridotta a quattro anni e mezzo per il pusher siriano Abdulaziz Rajab, accusato della morte di Maddalena Urbani, figlia del medico-eroe Carlo Urbani, morta per un'overdose di metadone nel marzo del 2021 in un appartamento in zona Cassia, a Roma. Non solo: Rjab, che era ai domiciliari, torna in libertà. In primo grado lo straniero era stato condannato a 14 anni di reclusione con l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale. In Appello, invece, il reato è stato derubricato a omicidio colposo. L'amica della vittima, Kaoula El Haouzi, è stata condannata a 3 anni (anche lei per omicidio colposo) rispetto ai due inflitti in primo grado per omissione di soccorso. Nel procedimento si erano costituiti parte civile la madre e il fratello della giovane. "Anche il processo di secondo grado ha stabilito che Maddalena poteva essere salvata se soccorsa tempestivamente. Ha avuto una drammatica agonia durata circa 15 ore ma nessuno ha chiamato il 118" ha commentato l'avvocato Giorgio Beni che assiste la famiglia Urbani.

Il pusher torna libero

Abdulaiz Rajab torna in libertà. Quest'oggi, i giudice della Corte di Assise d'Appello di Roma hanno riqualificato per entrambi gli imputati l'accusa in omicidio colposo infliggendo al pusher siriano 4 anni e mezzo di pena e all'amica della vittima, condannata in primo grado a due anni per omissione di soccorso, 3 anni. Inoltre, i magistrati hanno disposto la revoca della custodia cautelare per Rajab, che quindi torna libero, dopo aver trascorso circa due anni ai domiciliari.

Le reazioni

Il collegio giudicante ha disposto anche una provvisionale, immediatamente esecutiva, di 130mila euro per la famiglia della vittima. "Questa è una sentenza equa e giusta" ha dichiarato all'Ansa il difensore di Rajab, l'avvocato Andrea Palmiero. Diversa la posizione dell'avvocato Giorgio Beni che uscendo dall'aula ha commentato: "Nessuno può riportare Maddalena in vita, ma se fosse stata soccorsa in tempo si sarebbe potuto salvarla". Le motivazioni della sentenza saranno depositate fra 90 giorni.:

"Maddalena poteva essere salvata"

Maddalena, 21 anni, figlia del medico Carlo Urbani, il virologo che per primo isolò il virus della Sars, è morta il 27 marzo del 2021 per l'assunzione di un mix letale di droghe e farmaci (metadone). Quel giorno si trovava a casa di Abdulaiz Rajab, 69 anni, già condannato ai domiciliari per detenzione di stupefacenti. Con lei c'era anche l'amica Kaoula El Haouzi. La ventunenne cadde in uno stato di semi coscienza subito dopo aver assunto quel miscuglio letale, ma i soccorsi furono attivati solo dopo 12 ore di agonia. Troppo tardi.

Nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici della Corte d'Assise di Roma nell'ottobre del 2022 hanno condannato il siriano a 14 anni di reclusione per omicidio volontario con dolo eventuale si precisa che "sarebbe bastata una telefonata tempestiva al 118 per salvare Maddalena".

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