Si ferma all’ergastolo in primo grado l’iter giudiziario relativo all’omicidio di Giulia Cecchettin. Attraverso una nota dei legali della famiglia della 22enne uccisa l’11 novembre 2023, viene reso noto che la Procura generale presso la corte d’appello di Venezia ha rinunciato all’impugnazione della condanna di Filippo Turetta, cui un anno fa è stato comminato l’ergastolo. Lo stesso condannato aveva rinunciato al secondo grado, per parte sua, nelle scorse settimane.
“Una scelta - scrivono gli avvocati della famiglia Cecchettin Nicodemo Gentile, Piero Coluccio e Stefano Tigani - che, a seguito della rinuncia all’appello da parte dell’imputato Filippo Turetta, riteniamo coerente, giusta e pienamente condivisibile. Infatti la rinuncia dell’imputato rende definitiva la sentenza di primo grado e cristallizza, senza più margini di dubbio, la sussistenza dell’aggravante della premeditazione: tra le circostanze più gravi e subdole previste dal nostro ordinamento. Un’aggravante che assume un significato ancora più drammatico in una vicenda omicidiaria caratterizzata, di fatto, da motivi abietti, arcaici e spregevoli, espressione di una visione distorta del legame affettivo e di un’idea di possesso che nulla ha a che fare con l’amore e il rispetto”.
A Turetta era infatti stata riconosciuta la premeditazione - il giovane, anche lui 22 anni all’epoca del delitto, aveva compilato una lista di oggetti per l’ultimo appuntamento con l’ex - ma non l’aggravante della crudeltà, dettaglio che aveva indignato le parti civili e parte dell’opinione pubblica. Pur ricercando la giustizia, per la famiglia Cecchettin è stato molto difficile affrontare il processo, e oggi si batte contro le violenze di genere.
“La famiglia Cecchettin - prosegue la nota dei legali - ha affrontato ogni fase del processo con dolore profondo, ma anche con straordinaria dignità. Oggi sente l’esigenza di voltare pagina, di interrompere quel circuito giudiziario che, inevitabilmente, continuava a riaprire la ferita. Con la definitiva affermazione delle gravissime responsabilità dell'imputato Filippo Turetta, resta ora un impegno essenziale: trasformare il dolore in consapevolezza, affinché la società - a partire dai più giovani - possa riconoscere, prevenire e contrastare le radici profonde della violenza di genere”.
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Giulia Cecchettin era stata appunto uccisa nel novembre 2023, a pochi giorni dalla seduta di laurea.
A colpirla a morte, in un’azione aggressiva che è constata di due fasi distinte, l’ex fidanzato Filippo Turetta, che successivamente ne ha occultato il corpo nei pressi del lago di Barcis, per poi giungere fino in Germania dove infine è stato fermato e tradotto in Italia. La vicenda ha colpito tutta Italia in particolare per la giovane età dei suoi protagonisti.