"Omicidio colposo". Rischia il processo il chirurgo che operò la ragazza che voleva perdere peso

A novembre la giudice Sonia Mancini, potrebbe decidere di mandare a processo il medico che operò Anna Giugliano, morta dopo un intervento di resezione dello stomaco. L'altro indagato è stato invece archiviato nelle scorse settimane

"Omicidio colposo". Rischia il processo il chirurgo che operò la ragazza che voleva perdere peso
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Rischia di dovere affrontare un processo per omicidio colposo il chirurgo bariatrico che eseguì l'intervento per la riduzione dello stomaco, all'Humanitas di Rozzano, ad Anna Giugliano, 28 anni. Dopo che il gip Alberto Carboni ha disposto l'imputazione coatta per uno dei due professionisti specializzati nell'operazione di "sleeve gastrectomy", cioè la resezione verticale dello stomaco, la procura di Milano ha dovuto formulare la richiesta di rinvio a giudizio e l'udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 6 novembre. Quel giorno, la giudice Sonia Mancini, potrebbe decidere di mandare a processo il medico. L'altro indagato è stato invece archiviato nelle scorse settimane.

La giovane, che voleva perdere peso, lo scorso 8 marzo si era fatta operare nell'ospedale di Rozzano. Ma dopo le dimissioni ha iniziato ad avvertire dolori alla pancia e anche ad avere la febbre. Un segno clinico da non sottovalutare, in quanto generalmente è spia di un'infezione importante in corso. Giugliano anche provato a contattare i medici, avvisandoli delle sue condizioni, ma secondo una perizia agli atti dell'inchiesta, la risposta fu "inadeguata". A undici giorni di distanza dall'intervento, si è recata in pronto soccorso ma nonostante tre operazioni chiurgiche, non è riuscita a salvarsi. Era troppo tardi. Nell’aprile del 2024 la pm Mondovì aveva chiesto l’archiviazione per entrambi i medici indagati – quello che l’aveva operata e quella che l’aveva seguita nella fase post operatoria.

La famiglia della giovane, che ha però realizzato a sua volta delle indagini, assistita dall'avvocato Simone Ciro Giordano, si è opposta e il gip Carboni ha poi disposto nuovi accertamenti, ordinando nuove indagini. Infine uno dei due medici è stato archiviato, per l'altro è stata ordinata l'imputazione coatta. Fino alla richiesta di rinvio a giudizio e alla fissazione di una nuova udienza preliminare.

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