Omicidio Pierina, a processo Louis Dassilva. Tutto quello che sappiamo del caso

È stato rinviato a giudizio Louis Dassilva, in custodia cautelare da un anno: è accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli

Omicidio Pierina, a processo Louis Dassilva. Tutto quello che sappiamo del caso
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Rinvio a giudizio per Louis Dassilva, il 35enne di origine senegalese accusato dell’omicidio di Pierina Paganelli. La decisione è stata presa questa mattina dal giudice Raffaele Deflorio: l’udienza preliminare di oggi era stata rinviata e aggiornata tre volte per sciogliere le varie riserve sulle eccezioni preliminari presentate dalla difesa di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. La prima udienza in corte d’assise è attesa per il 15 settembre 2025.

L’omicidio

Pierina Paganelli, una pensionata 78enne, è stata uccisa la sera del 3 ottobre 2023, mentre rientrava nella sua casa in via del Ciclamino a Rimini. L’assassino le ha inferto 29 coltellate all’interno di un vano tecnico afferente alle scale. Dopo averla uccisa, le ha tagliato gli slip, forse per simulare una violenza sessuale, che però, in base ai risultati autoptici, non c’è stata.

Le persone attenzionate e l’indagato

All’inizio delle indagini, erano quattro i soggetti attenzionati dagli inquirenti: la nuora della vittima Manuela Bianchi, il fratello di questa Loris Bianchi, i vicini di casa Louis Dassilva con la moglie Valeria Bartolucci. Dopo molti mesi, solo Dassilva è stato indagato nel giugno 2024, per poi essere posto in custodia cautelare il 16 luglio 2024, forse per pericolo di fuga, dato che l’uomo era originario del Senegal (ma in realtà aveva dichiarato in più occasioni di non essere partito proprio per non ostacolare le indagini). Da quel momento, l’indagato ha giocato le sue carte legali per la scarcerazione, che non ha ottenuto, neppure quando per due volte ha avviato uno sciopero della fame con gravi rischi per la propria salute. Secondo gli inquirenti, Dassilva avrebbe ucciso Paganelli, che era intenzionata a svelare la relazione intercorsa tra lui e la nuora Manuela Bianchi.

La Cam 3

Uno degli indizi a carico di Dassilva - sul quale sono tuttavia avvenuti, con esito negativo, anche i confronti con il materiale biologico rinvenuto sulla scena del crimine - era relativo alla Cam 3, una delle telecamere di sorveglianza della vicina farmacia: il cono aveva inquadrato un uomo uscire dal palazzo intorno alle 22.17, ovvero a ridosso dell’ora presunta dell’omicidio. Dassilva aveva affermato di essere stato in casa tutta la sera. Sulla Cam 3 è stato fatto un esperimento giudiziale - anche perché un vicino ha affermato di essersi riconosciuto nel filmato - e anche quello ha dato esito negativo: Dassilva sarebbe più alto dell’uomo inquadrato.

La perizia fonica

Si sono cercati indizi anche attraverso l’audio ripreso dalla telecamera di un altro vicino, audio che ha catturato le urla strazianti di Pierina Paganelli al momento del delitto. Oltre ai rumori, come quello presunto della basculante di un box auto, sarebbero state registrate alcune voci. Tuttavia il perito Marco Perino, sebbene abbia formulato delle ipotesi in base alla sua esperienza, ha sentenziato che non si può stabilire con certezza scientifica a chi appartengano. Gli audio hanno dato vita a una ridda di fake news e molti sui social si sono cimentati in tesi più o meno fantasiose.

La testimonianza della nuora

Mentre l’esperimento giudiziale sulla Cam 3 dava esito negativo, la nuora di Paganelli Manuela Bianchi ha deciso di raccontare nuovi dettagli della mattina del ritrovamento del corpo. Bianchi, poi indagata per favoreggiamento, è ritenuta attendibile dopo aver raccontato che Dassilva le avrebbe consigliato di non attraversare il vano tecnico, poiché c’erano dei vetri per terra. Paganelli aveva infatti con sé, al momento dell’omicidio, dei vasetti di conserve, che nell’azione del killer si sarebbero rotti.

L’incidente del figlio

Per il momento gli inquirenti escludono collegamenti tra l’omicidio di Pierina Paganelli e l’incidente occorso al figlio Giuliano Saponi nel maggio 2023, incidente che ne ha provocato il coma.

Nei giorni in cui la donna è stata uccisa, il figlio stava per essere dimesso dopo un lungo periodo di degenza. Pare essere questa una tragica coincidenza, anche se va registrato che nel vicinato non è il primo episodio di violenza accaduto negli ultimi anni.

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