"Ha dei barattoli in mano". Il racconto dettagliato del delitto di Pierina

Cosa ha detto Manuela Bianchi durante l’interrogatorio che ha portato all’indagine per favoreggiamento nel caso di Pierina Paganelli

Screen Quarto Grado
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La grande novità nel caso di Pierina Paganelli è che c’è una seconda persona indagata, non per il delitto tout court ma per favoreggiamento: si tratta della nuora Manuela Bianchi, ovvero la persona che il giorno dopo il 3 ottobre 2023, quando l’anziana fu uccisa a Rimini, chiamò i soccorsi. Ma cosa ha detto Bianchi allora, cosa ha detto ora e cosa ha portato all’indagine?

Manuela Bianchi, interrogata inizialmente come persona offesa in quanto parente della vittima, ha raccontato che la mattina del 4 ottobre sarebbe scesa in garage per prendere la macchina e quando ha aperto la porta basculante del box, Louis Dassilva sarebbe già stato lì. Dassilva, che è indagato per l’omicidio e avrebbe intrattenuto con Bianchi una relazione extraconiugale all’epoca dei fatti, si sarebbe portato l’indice alla bocca e le avrebbe sussurrato all’orecchio: “C’è una donna a terra, vai a chiedere aiuto all’inquilino del primo piano e resta con lui”.

Poi la prima telefonata ai soccorsi, in cui Bianchi ha illustrato: “C’è una donna a terra che sembra apparentemente scivolata, perché aveva dei barattoli in mano caduti”. Bianchi non avrebbe riconosciuto la vittima ma avrebbe visto i barattoli illuminati dalla luce dell’ascensore. Il suo è stato un racconto particolareggiato agli inquirenti, che ne hanno verificato già il 70%, per cui la donna è ritenuta attendibile.

È stato a tratti emozionante, perché quando si arriva alla verità - perché Manuela ha raggiunto la verità, è stato un percorso, l’abbiamo sempre stimolata a raccontare la verità… È stata tanto tempo in silenzio perché è un percorso difficile, ricordiamoci che c’era, probabilmente c’è ancora, un grande sentimento di Manuela nei confronti di Louis Dassilva”, ha commentato a Quarto Grado il suo consulente Davide Barzan, riferendosi al proprio lavoro e a quello della sorella, la legale Nunzia Barzan.

Intanto però Quarto Grado ha portato a una nuova testimonianza: vedendo la puntata della settimana scorsa, un’altra inquilina si è riconosciuta in un rumore in video e si è presentata dagli inquirenti per dire che quella mattina sarebbe scesa a prendere il motorino. Non avrebbe visto nessuno, ma solo la porta basculante del box di Bianchi aperta e la luce accesa, eventualità in effetti confermata dai consumi elettrici.

Ci sono infatti alcuni indizi che hanno portato all’indagine su Bianchi per favoreggiamento: la perizia fonica in cui si sentirebbe un vociare, la perizia

elettrogena, le analisi sui cellulari di Bianchi e Dassilva, la testimonianza della donna del motorino che avrebbe detto di aver inizialmente “avuto paura perché forse c’è un assassino in giro”.

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