Cronaca giudiziaria

Saman, "ostruzionismo" del Pakistan: ancora un rinvio all'estradizione del padre

L'udienza fissata in Pakistan per decidere dell'estradizione del padre di Saman Abbas è stata rinviata per l'ennesima volta dalle istituzioni locali. L'uomo, accusato insieme ad altri quattro parenti dell'omicidio della giovane, resterà (per adesso) in patria

Shabbar Abbas, padre di Saman
Shabbar Abbas, padre di Saman

L'ennesimo rinvio (il diciassettesimo, a quanto pare) che rischia di allungare ulteriormente l'iter necessario all'estradizione di uno dei presunti colpevoli dell'omicidio di Saman. Per il momento Shabbar Abbas, il padre di Saman Abbas, resterà quindi in Pakistan. Questi gli ultimi sviluppi legati alla vicenda della giovane pakistana scomparsa da Novellara (in Emilia Romagna, nella provincia di Reggio Emilia) nel 2021 il cui corpo fu ritrovato sul finire nello scorso anno sepolto in un campo. Il genitore risulta imputato in Italia insieme ad altri quattro parenti di Saman (la madre, lo zio e due cugini) con l’accusa di omicidio, distruzione di cadavere e sequestro, ma dopo essersi allontanato dall'Emilia ed essere tornato in patria è ancora in attesa di essere estradato.

E questo percorso sembra essere arrivato sotto questo punto di vista ad una fase di stallo: proprio nelle scorse ore il segretario del giudice chiamato ad esprimersi ad Islamabad sulla "questione estradizione" si è presentato in aula e ha comunicato il rinvio dell'udienza al 28 marzo prossimo (senza fornire alcuna motivazione, a quanto sembra). Stando poi a quanto riportato dalla testata Reggionline.it, si tratterebbe peraltro del diciassettesimo rinvio dell'udienza: dato dal quale parrebbe emergere solo in parte la volontà di collaborare da parte delle istituzioni pakistane, che ha fatto gridare da più parti all'ostruzionismo. Impensabile quindi che Shabbar Abbas possa presentarsi a Reggio in Corte d'Assise il prossimo 31 marzo, quando è stata fissata la nuova udienza del processo a carico suo e degli altri quattro imputati. L'uomo dovrebbe però collegarsi in videoconferenza alla seduta (almeno in linea teorica).

Pochi giorni fa, nell'ambito di quest'ultimo procedimento, è stato chiamato a testimoniare l'allora maresciallo dei carabinieri della stazione di Novellara, il quale ricordò le occasioni in cui Saman le confidò del matrimonio combinato con un cugino in Pakistan (al quale si era fermamente opposta, in quanto fidanzata con il connazionale Saqib Ayub) e dell'atteggiamento ostile nei suoi confronti mostrato dal papà proprio a causa del suo rifiuto verso un unione che non condivideva. E fu proprio quel "no", secondo l'accusa, a scatenare l'ira della famiglia sino all'uccisione della ragazza. Secondo quanto fatto sapere dall'avvocato del fidanzato di Saman, Saqib avrebbe ricevuto vere e proprie minacce da Shabbar, per indurlo a lasciare la figlia. “Deve lasciare Saman - avrebbe addirittura riferito al fratello del ragazzo - altrimenti uccidiamo tutti”. Nei prossimi giorni dovrebbero quindi esserci ulteriori aggiornamenti, ma il cammino della giustizia non appare in prospettiva dei più semplici.

A meno che la situazione in Pakistan non si sblocchi a breve.

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