Cronaca giudiziaria

Foto hard e attacchi di panico: in aula le testimonianze contro Ciro Grillo & Co.

Durante l'udienza di oggi sono stati sentiti la sorella della studentessa italo-norvegese che denunciò Ciro Grillo e gli amici per violenza sessuale e il padre di Roberta, anche lei parte offesa nel processo

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È iniziata nella tarda mattinata di giovedì 7 marzo la nuova udienza del processo a porte chiuse in tribunale a Tempio Pausania, in Sardegna, per stupro di gruppo a carico di Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, e dei tre suoi amici genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. In aula sono stati sentiti la sorella minore di Silvia (nome di fantasia), la ragazza che nell'estate del 2019 denunciò i quattro ragazzi per violenza sessuale, e il padre di Roberta (altro nome inventato), ormai ex amica della presunta vittima, anche lei parte offesa.

Il papà di Roberta: "Mia figlia ha avuto crisi di panico"

Roberta si trovava a casa di Ciro Grillo la notte in cui si sarebbero consumati gli abusi e fu fotografata in atteggiamenti osceni, a sua insaputa, mentre dormiva sul divano in salotto. Gli scatti a sfondo sessuale sono stati recuperati dai cellulari sequestrati ai quattro imputati. "Mia figlia dopo aver saputo delle fotografie hard che le avevano scattato mentre dormiva sul divano, ha iniziato ad avere attacchi di panico. Si isolava, non parlava più. Non era più la stessa persona di prima", ha raccontato quest'oggi il papà della ragazza. La giovane, la cui testimonianza è già stata ascoltata a settembre dal collegio giudicante presieduto da Marco Contu, aveva raccolto le confidenze dell'amica Silvia. "Mi disse che era stata violentata da tutti" furono le sue parole.

Tra i testi anche l'esperto di disturbi alimentari

In Tribunale a Tempio Pausania è stato convocato, come teste della parte offesa, anche lo psichiatra e psicoterapeuta Pablo Zuglian, esperto di disturbi del comportamento alimentare, che ha in cura Silvia. Il collegio difensivo ha chiesto allo specialista di produrre un'autorizzazione scritta della paziente a riferire in aula delle sue condizioni di salute. Dunque il medico potrà testimoniare solo una volta che avrà presentato il documento con il consenso della sua assistita. I legali della giovane, gli avvocati Giulia Bongiorno e Dario Romano, hanno rimarcato a più riprese le condizioni di grave fragilità e vulnerabilità della loro assistita evidenziando un peggioramento delle condizioni della studentessa, provata dallo stress processuale e dal clamore mediatico della vicenda.

La vicenda

I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 nella residenza estiva della famiglia Grillo in Costa Smeralda (Sardegna). Silvia e l’amica Roberta avevano conosciuto Ciro Grillo e gli amici genovesi in un noto locale dell'isola. Al termine della serata, durante la quale erano stati consumati diversi drink, le due studentesse avevano seguito la comitiva di ragazzi nell'appartamento a Cala di Volpe. Su quanto accaduto nelle ore successive ci sono due versioni discordanti. Silvia sostiene che i ragazzi l'avrebbero costretta a bere e di essere stata violentata più di una volta. Gli imputati respingono le accuse, ritenendo che la ragazza fosse consenziente.

Pertanto, a dir loro, non ci sarebbe stata alcuna violenza sessuale.

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