
I punti chiave
Avrebbe sottratto un milione e mezzo di euro ad ActionAid Italia, tramite un'associazione di volontariato, per ristrutturare casa. È l'accusa nei confronti di una 47enne, con già due precedenti analoghi, per la quale la pm milanese Giovanna Cavalleri ha chiesto la misura degli arresti domiciliari e il sequestro di una cospicua somma di denaro. L'interrogatorio preventivo è stato fissato dalla gip Sonia Mancini per la prossima settimana.
L'accusa
Come riporta il Corriere della Sera i reati contestati all'indagata sono di appropriazione indebita, con connessi reati fiscali, e accesso abusivo a sistemi informatici. La presunta truffa ai danni di ActionAid Italia sarebbe avvenuta tra il 2022 e il 2024, tramite un'associazione di volontariato di cui la donna all'epoca era responsabile amministrativa e di cui perciò possedeva le password di accesso ai conti bancari. Secondo l'accusa, con il denaro incassato la 47enne avrebbe "ristrutturato casa, comprato un’auto, acquistato due box", saldato "ingentissime rette per la scuola dei figli" e pagato "cospicue somme al suo avvocato".
La denuncia di ActionAid
Nel 2022 la donna era stata assunta part-time per sostituire una collega in maternità, con il compito di dover gestire la tesoreria dell'associazione. Una volta acquisite le credenziali dell'home banking di ActionAid Italia e della Fondazione realizza il cambiamento", secondo l'accusa, l'indagata sarebbe riuscita a farsi sostituire l'ID con una nuova, all'insaputa di tutti, fornendo poi estratti conto artefatti. La vicenda sarebbe emersa nel 2024, quando i revisori della società di consulenza Pwc hanno segnalato un ammanco, poi quantificato dagli esperti di EY Forensic in 1.488.000 euro. ActionAid Italia, che l'anno scorso ha licenziato e denunciato la donna, due mesi fa ha ottenuto in sede civile il pignoramento della casa sino a 2 milioni a garanzia di risarcimento.
I precedenti
La 47enne ha già subito due processi per episodi analoghi. Nel 2018 è stata condannata a 1 anno e mezzo per una truffa di 540.000 euro ai danni di uno studio di consulenza. Nel 2019 ha ricevuto un'altra condanna a 4 anni e mezzo per una "truffa sentimentale". In quest'ultimo caso, a farne le spese è stata una donna molto facoltosa conosciuta su internet.
L'indagata era arrivata a fingere di essere affetta da una malattia terminale, e poi di voler sperimentare la fecondazione medicalmente assistita "per un comune progetto genitoriale", riuscendo a spillare alla malcapitata un'ingente somma di denaro: 400.000 euro in totale.