Cronaca giudiziaria

Spiati, ripresi e poi aggrediti: i dettagli dell'orrore dello stupro di Catania

La coppietta di Catania sarebbe stata seguita dal branco di egiziani, che hanno anche ripreso la passeggiata dei ragazzini prima di accerchiarli e di violentare la 13enne

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Emergono nuovi e inquietanti dettagli sullo stupro di gruppo compiuto dal branco di egiziani a Catania nei confronti di una ragazzina di 13 anni che passeggiava nel parco di villa Bellini insieme al fidanzato di 17 anni. I due adolescenti, infatti, sono stati pedinati e ripresi di nascosto dal branco prima di essere aggrediti nei pressi della zona dei bagni del giardino comunale, a un orario in cui quella parte di parco non è mai particolarmente frequentata. Infatti, la zona dove si è svolto lo stupro si trova vicino all'area adibita ai giochi per bambini e quando cala la sera i genitori preferiscono fare rientro nelle loro abitazioni. Alle 19.30, quindi, anche i ragazzi hanno urlato per chiedere aiuto durante l'aggressione, nessuno li ha potuti sentire.

Il dettaglio dei video ripresi di nascosto è emerso durante l'ascolto del racconto delle due vittime, che hanno riferito agli investigatori che i carnefici hanno anche mostrato loro le riprese prima di procedere con lo stupro. A fronte di questo, sia le vittime che chi sta indagando non esclude che possano esserci anche filmati effettuati durante lo stupro. Per il momento non sono emerse evidenze di questo tipo ma le indagini proseguono e non tralasciano alcuna pista per fare chiarezza su ogni aspetto della violenza.

I video girati mentre i due passeggiano per il parco delineano l'ipotesi che possa esserci stata premeditazione dell'aggressione, dimostrazione del fatto che il branco avrebbe scelto accuratamente la propria preda, l'ha seguita, studiata e poi attaccata.

L'aggressione è avvenuta nella zona in cui il gruppo di stranieri si sentiva maggiormente sicuro di poter agire indisturbato, o quasi. Per garantirsi che i fidanzatini non scappassero, li hanno accerchiati per chiudere loro ogni via di fuga. I due adolescenti hanno anche offerto loro tutto quello che avevano con sé, compresi smartphone e relative powerbank ma, evidentemente, il branco puntava ad avere altro. La ragazzina è stata allontanata con la forza dal fidanzatino e trascinata nei bagni, mentre il 17enne veniva minacciato di morte e malmenato con pugni e calci. Mentre la 13enne veniva abusata, gli altri componenti del branco, a turno, entravano nei bagni e si arrampicavano dal cubicolo accanto per vedere meglio, dall'alto, lo stupro.

Per questo gli inquirenti non escludono possano esserci altri video, che ora stanno cercando con attenzione.

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