In questi giorni si è tornati a parlare di asset russi. Concluso il summit del Consiglio europeo sull'Ucraina, è stato deciso di concedere a Kiev un prestito di 90 miliardi di euro per gli anni 2026-2027, senza toccare i beni della Russia attualmente bloccati. Questi, tuttavia, rimarranno fermi fino a quando Mosca non avrà risarcito l'Ucraina per i danni causati.
Cosa sono gli asset russi
Ma cosa sono gli asset russi? Perché se ne è tanto parlato? Per asset si intendono tutte quelle risorse finanziarie e proprietà fisiche appartenenti sia allo Stato russo che a privati cittadini - i cosiddetti oligarchi. Tali beni sono stati "congelati" dai governi occidentali in risposta alle azioni di Mosca del 2022, quando è iniziato il conflitto fra Russia e Ucraina.
Gli asset possono dunque essere divisi in due categorie. Ci sono gli asset sovrani, che racchiudono fondi di investimento pubblici, di proprietà dello Stato. Sono riserve di valuta estera della Banca Centrale Russa, come titoli di Stato e obbligazioni. Molti di questi beni sono custoditi presso Euroclear, colosso belga di servizi finanziari specializzato nel regolamento delle transazioni in titoli. Poi ci sono gli asset privati, appertenenti a privati cittadini, come yacht e ville di lusso. Beni che appartengono agli oligarchi russi che sono stati colpiti dalle sanzioni. In Italia, ad esempio, sono stati bloccati circa 2 miliardi di euro di asset, fra ville in Sardegna e grosse imbarcazioni.
Il valore dei beni bloccati
Si stima che i beni russi bloccati in Europa abbiano un valore che si aggira intorno ai 210 miliardi di euro. Fra l'altro, alcuni di questi asset, generano interessi ragguardevoli. Si parla di diversi miliardi all'anno.
Le ragioni del dibattito
In questi anni di conflitto fra Russia e Ucraina si è parlato spesso di asset russi. L'argomento è tornato molto caldo nel 2025 perché ci sarebbe stata la volontà di utilizzare gli interessi maturati su questi fondi per coprire prestiti a Kiev. La questione ha causato diverse tensioni in Ue. Ungheria e Slovacchia, ad esempio, si sono opposte a determinati utilizzi di questi fondi.
Attualmente, i beni russi sono congelati "a tempo indeterminato". Non si parla, dunque, di confisca. Dopo lunghe ore di trattative, è stata accantonata la proposta dell'uso diretto dei beni congelati di Mosca.
Le parole di Putin
Nel corso della sua conferenza stampa di fine anno, il presidente russo Vladimir Putin ha definito "rapina" la possibilità avanzata dall'Ue di utilizzare i beni russi.
"Le conseguenze potrebbero essere davvero dure per i rapinatori", ha dichiarato, aggiungendo: "Questo sarebbe non solo un colpo all'immagine, ma anche un'erosione della fiducia nell'Eurozona perché, ovviamente, molti Paesi conservano le loro riserve auree e valutarie nell'Eurozona, non solo la Russia".Putin ha poi affermato che, in caso di utilizzo dei beni, "andremo in tribunale per proteggere i nostri interessi".