Il Natale ancora non è stato cancellato ma il Capodanno sembra essere diventato un evento sacrificabile come dimostrano i casi di Milano e Parigi, che hanno deciso di eliminare gli eventi di piazza. Le ragioni ufficiali sia nel capoluogo lombardo che nella Capitale francese sono le stesse: impossibilità di controllare la piazza e problemi per la sicurezza. A Milano negli anni precedenti ci sono stati gravissimi episodi di violenza in piazza del Duomo, con donne prese di mira nel modo più ignobile e tutto questo senza che ci fosse un vero evento di piazza, che il Comune con la giunta di Beppe Sala ha deciso di abolire. A Parigi non sono stati segnalati problemi di questo tipo ma l'impressione è che le limitazioni ai festeggiamenti, lì come in altre grandi città, nascano più che altro dalla paura per possibili attacchi islamisti o, comunque, per emergenze di sicurezza inquadrabili in questo recinto.
Lo dice esplicitamente il New York Post in un recente articolo secondo il quale "i francesi, normalmente orgogliosi e provocatori, stanno sventolando la bandiera bianca di fronte al terrore dei migranti". L'iconica Avenue des Champs-Élysées è uno dei viali più belli e riconoscibili del mondo, un vanto per la città di Parigi, che verrà bandita ai francesi nell'ultimo giorno dell'anno: in cambio, chi volesse, potrà guardare dalla tv della propria abitazione lo spettacolo pirotecnico che verrà comunque organizzato ma senza la presenza della gente, senza l'eccitazione fremente per l'arrivo dell'ultimo minuto dell'anno: senza umanità. Sarò uno spettacolo freddo, sicuramente straordinario a livello di luci e figure, ma senza l'anima che le dona la marea umana che alza gli occhi al cielo per quella manciata di minuti necessari. Cosa sta diventando una tradizione così radicata se le autorità impongono di seguirla dalla propria abitazione, senza interazione sociale, per paura di gruppi violenti?
Gli Champs-Élysées sono da tempo uno dei punti critici della città di Parigi, teatro di violenze personali ma anche contro le attività commerciali, come testimoniano le razzie che vengono compiute quasi regolarmente contro i negozi che vi si affacciano. È stata la polizia a fare pressione sulla politica per ottenere un intervento così radicale, citando "movimenti imprevedibili della folla". Ma è chiaro a tutti che il motivo, così come a Milano, va ricercato altrove: perché le piazze sono sempre state oggetto di "movimenti imprevedibili" in occasioni come queste. Eppure, fino a pochi anni fa, erano un posto sicuro in cui ritrovarsi e conoscersi.
"È ovvio che questo è il risultato dell'immigrazione musulmana massiccia e non controllata in Europa", ha dichiarato Daniel Di Martino, esperto di immigrazione presso il Manhattan Institute, al New York Post, "l'Europa occidentale ha un problema di terrorismo da molti anni, e questo è stato esacerbato dall'immigrazione islamica non controllata a seguito della crisi dei rifugiati di oltre un decennio fa". La Francia ha perso la sua battaglia e sta lentamente abdicando a nuove usanze per paura e l'Italia rischia di essere la prossima.