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Nati centinaia di bambini: chi sono i miliardari cinesi che creano mega famiglie negli Usa

Un miliardario cinese avrebbe fatto nascere negli Usa oltre 100 figli tramite maternità surrogata, sollevando allarmi legali ed etici sulla scarsa regolamentazione del sistema

Nati centinaia di bambini: chi sono i miliardari cinesi che creano mega famiglie negli Usa
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Negli Stati Uniti un miliardario cinese, diventato ricco in patria grazie ai videogiochi online fantasy, sta portando avanti una specie di programma utopico per mettere al mondo decine e decine di suoi eredi attraverso gravidanze surrogate. Xu Bo, il nome del tycoon protagonista principale di questa storia, avrebbe più di 100 figli nati negli Usa. Pare che li stia facendo crescere da alcune levatrici in California e che non li abbia mai visti di persona. La vicenda è emersa con tutta la sua particolarità quando Amy Pellman, un giudice per la famiglia di Los Angeles, si è insospettita a causa delle molteplici pratiche burocratiche di riconoscimento legate al nome di Xu Bo. Le ricerche effettuate dal tribunale hanno scoperto che il miliardario cinese stava cercando di ottenere la paternità di almeno quattro bambini non ancora nati, e che lui stesso ne aveva già generato o stava per generarne almeno altri otto, tutti tramite madri surrogate.

La storia del miliardario Xu Bo

Il Wall Street Journal ha raccontato l'intero caso accendendo i riflettori su un fenomeno possibile, negli Usa, a causa di leggi abbastanza morbide che consentono piuttosto facilmente la gestazione di esseri umani per conto di terzi. Quando Xu è stato convocato per un'udienza ha raccontato a Pellman, in videoconferenza dalla Cina, di sperare di avere una ventina di bambini nati negli Usa – maschi perché, a detta del tycoon, sarebbero superiori alle femmine - tramite maternità surrogata, per poi un giorno far rilevare loro la sua attività. Molti dei suoi figli erano affidati a delle tate nella vicina Irvine, in attesa delle pratiche burocratiche per partire per la Cina. Non li aveva ancora incontrati, ha detto al giudice, perché il lavoro lo aveva impegnato molto.

Al netto del numero reali di figli avuti, le risposte di Xu hanno allarmato Pellman. Il motivo è presto detto: la maternità surrogata è uno strumento per aiutare le persone a costruire una famiglia, ma ciò che Xu stava descrivendo non sembrava essere un atto di genitorialità ma un progetto ben diverso. Il giudice ha quindi respinto la sua richiesta di paternità lasciando gli ultimi bambini in una sorta di lembo legale. Certo è che un rappresentante dell'azienda di Xu, Duoyi Network, ha commentato così lo scoop del Wsj: "Il capo non accetta richieste di interviste da nessuno, per nessun motivo. Molto di ciò che è stato descritto non è vero".

In ogni caso, la decisione di Pellman nel caso di Xu rappresenta una rara critica a una tendenza poco nota nel settore della maternità surrogata statunitense( in gran parte non regolamentato): quella di élite e miliardari cinesi che si trasferiscono all'estero, dove la maternità surrogata nazionale è illegale, per avere in segreto un gran numero di bambini nati negli Stati Uniti.

Dalla Cina agli Usa

Negli Stati Uniti i procedimenti giudiziari per le maternità surrogate sono solitamente privati, spesso si svolgono senza che venga nemmeno menzionato nel fascicolo pubblico del tribunale e la supervisione è limitata. Alcuni genitori cinesi, ispirati dai 14 figli di Elon Musk, pagano milioni di dollari in maternità surrogata per assumere donne negli Usa e aiutarle a costruire famiglie di dimensioni sbalorditive. Xu si definisce "il primo padre della Cina" ed è noto in Cina per essere un acceso critico del femminismo. Sui social media, la sua azienda ha dichiarato che avrebbe più di 100 bambini nati tramite maternità surrogata negli Stati Uniti.

Un altro ricco dirigente cinese, Wang Huiwu, ha assunto modelle statunitensi e altre persone come donatrici di ovuli per avere 10 bambine, con l'obiettivo di farle sposare un giorno a uomini potenti. Altri clienti cinesi, solitamente alla ricerca di un numero di figli più consueto, sono alti dirigenti che non hanno il tempo e la voglia di concepire figli propri, genitori anziani o coppie dello stesso sesso. Tutti hanno la ricchezza necessaria per andare all'estero, mantenere la privacy necessaria per gestire potenziali problemi logistici, pubblicitari e legali in patria, e alcuni hanno il peso politico necessario per evitare la censura.

Il mercato è diventato così sofisticato, affermano gli esperti, che a volte i genitori cinesi hanno avuto figli nati negli Stati Uniti senza mettere piede nel Paese.

Per soddisfare la domanda, è nata una fiorente mini-industria di agenzie di maternità surrogata, studi legali, cliniche, agenzie di parto e servizi di babysitter americani – che si occupano persino di andare a prendere i neonati negli ospedali – consentendo ai genitori di spedire il proprio materiale genetico all'estero e di far nascere un bambino, a un costo fino a 200.000 dollari a figlio.

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