La scia radioattiva e il "nuke sniffer" Usa: è caccia al sottomarino russo nel Mediterraneo

Il profilo di volo di un particolare velivolo da ricognizione Usa fa pensare che un sottomarino nucleare russo fosse in navigazione nel Mediterraneo

La scia radioattiva e il "nuke sniffer" Usa: è caccia al sottomarino russo nel Mediterraneo
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Tra il 30 ottobre e il 4 novembre un particolare aereo da ricognizione dell'U.S. Air Force ha condotto due missioni di lunga durata e a lungo raggio che hanno abbracciato, nel complesso, quasi tutto il Mediterraneo.

L'aereo in questione è un WC-135R “Constant Phoenix”, soprannominato “nuke sniffer” perché deputato alla raccolta di particelle radioattive nell'atmosfera. L'aereo, infatti, è stato pensato per monitorare gli esperimenti nucleari ed è dotato di particolari dispositivi e strumenti per il campionamento e l'analisi di particolato atmosferico. Ogni aereo, a tal proposito, è dotato di due gruppi campionatori, ciascuno con 12 filtri, per catturare polvere e detriti. Gli strumenti a bordo misurano le emissioni di raggi gamma per determinare la radioattività sui filtri antiparticolato e i risultati vengono inviati all'interfaccia software degli operatori delle attrezzature speciali. Il sistema di analisi a bordo offre indicazioni direzionali delle radiazioni gamma relative all'aereo e consente quindi agli operatori di dirigere l'aereo verso il particolato radioattivo.

Si ritiene che l'U.S. Air Force, attualmente, abbia in servizio due di questi particolari velivoli da ricognizione, basati presso la base aerea di Offutt, in Nebraska, al 55esimo stormo. Uno di questi due è stato riposizionato presso la base della Royal Air Force di Mildenhall (nel Suffolk), e, come detto in apertura, ha effettuato due lunghe missioni in due giorni che hanno abbracciato praticamente tutta la larghezza del Mediterraneo.

Il 30 ottobre, il WC-135R con identificativo “Jake21” è volato dall'Inghilterra per raggiungere il Mediterraneo orientale, volando sul mare a sud-ovest di Cipro sino allo specchio d'acqua antistante la Libia. La particolarità di questo primo volo è data dalla quota dell'aereo, che giunto nel Mediterraneo centrale, si abbassa sino a 500 metri (1650 piedi), che vengono mantenuti per tre ore durante la crociera sino a quando, al largo del delta del Nilo, l'aereo raggiunge quota 1400 metri, inverte la rotta, e torna verso la Libia effettuando virate “a zig zag” lungo la traiettoria, per poi riprendere la strada verso Mildenhall.

Il 4 novembre, sempre lo stesso velivolo, effettua una crociera di ricognizione che comincia nel Canale di Sicilia, al largo delle Tunisia, e prosegue nelle acque internazionali sino quasi ad arrivare allo Stretto di Gibilterra. Anche in questo caso, il WC-135R si abbassa molto sul mare considerando la natura e i compiti assegnati solitamente al velivolo: ha mantenuto una quota di poco meno di 600 metri (2mila piedi) durante il volo di andata verso lo Stretto, e di 1400 durante quello di ritorno verso la posizione iniziale al largo della Tunisia. Soprattutto, l'aereo ha effettuato ancora una volta virate “a zig zag” lungo la rotta.

Il profilo di volo a bassa quota e l'andamento a strette virate consecutive, entrambi fattori ripetutisi nei due voli di ricognizione, fanno pensare che il WC-135R abbia “accompagnato” un sottomarino russo a propulsione nucleare lungo la sua rotta in uscita dal Mediterraneo. Anche il fatto che il primo volo sia cominciato praticamente davanti alle coste di Cipro e che il secondo sia terminato nei pressi di Gibilterra ci portano a ritenere plausibile questa ipotesi.

Ci chiediamo, però, se il sottomarino in questione abbia subito o meno un'avaria al reattore di qualche tipo, considerando che normalmente un battello a propulsione nucleare non si lascia dietro una scia radioattiva: il sistema di circolazione del vapore che alimenta le turbine e quello del raffreddamento del reattore sono isolati e schermati per garantire che l'equipaggio non assorba radiazioni in modo significativamente pericoloso per la salute.

Quanto visto nel Mediterraneo tra il 30 ottobre e il 4 novembre non è però correlato al bando di pericolosità emesso dall'ufficio circondariale marittimo di Arbatax valevole per il 5 e 6 novembre per attività di “un sommergibile immerso”.

L'avviso chiude un ampio tratto di mare della Sardegna orientale a ogni tipo di attività marittima, ma riguarda le esercitazioni navali in corso in questi giorni nel Mediterraneo centrale: Mare Aperto 23-2 e Dynamic Mariner 23, come si può notare anche dagli avvisi di chiusura degli spazi aerei sino al prossimo 17 novembre.

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