Chi è Juan Merchan, il giudice che emetterà la sentenza su Trump

Nato a Bogotà, in Colombia, nel 1962 ed emigrato con la famiglia a New York all'età di sei anni, Juan Merchan è il giudice che il prossimo 11 luglio deciderà il futuro politico di Donald Trump

Chi è Juan Merchan, il giudice che emetterà la sentenza su Trump
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Toccherà a Juan Merchan supervisionare l'udienza che potrebbe decidere il futuro di Donald Trump. Il giudice colombiano ha fissato il giorno della verità il prossimo 11 luglio, pochi giorni prima della Convention Nazionale Repubblicana a Milwaukee, dove ci si aspetta che i delegati del partito nominino formalmente il tycoon come loro candidato. I riflettori saranno dunque puntati su Merchan, l'uomo chiamato ad annunciare la pena che dovrà scontare l'ex presidente americano. The Donald rischia fino a quattro anni di carcere, anche se potrebbe cavarsela con una multa. In ogni caso un'eventuale condanna, e perfino l’incarcerazione, non impediranno a Trump di continuare la sua corsa alla Casa Bianca.

Chi è il giudice Juan Merchan

Dicevamo di Juan Merchan, il giudice che ha seguito l'intero caso in questione. Nato a Bogotà, in Colombia, nel 1962 ed emigrato con la famiglia a New York all'età di sei anni, Merchan ha iniziato la sua carriera legale nel 1994, dopo essersi laureato alla Hofstra University School of Law. Ha trascorso diversi anni nell'ufficio del procuratore distrettuale della contea di New York, prima di diventare vice assistente procuratore generale nella contea di Nassau nel 1999.

Ha poi lavorato come assistente procuratore generale nelle contee di Nassau e Suffolk, per poi essere nominato al banco 2006 nel tribunale della famiglia della contea del Bronx. Dal 2009 presta servizio come giudice presso la Corte suprema della contea di New York, presiedendo questioni penali. Nel 2022 ha presieduto il processo per frode fiscale che ha portato alla condanna del direttore finanziario della Trump Organization, Allen Weisselberg.

Merchan viene descritto come un giudice duro ma al tempo stesso giusto indipendentemente da chi si trovi davanti. Come ha scritto il Telegraph, in passato sono tuttavia emerse un paio di ombre che hanno macchiato l'immagine di questo professionista. Nel 2020, il 62enne aveva donato 35 dollari al Partito Democratico, 15 dei quali a Joe Biden e 10 dollari a testa al Progressive Turnout Project e allo Stop Republicans. Le somme risultano essere irrisorie, ma donazioni del genere hanno sollevato dubbi sulla sua imparzialità. Come se non bastasse è emerso che la figlia di Merchan, Loren Merchan, è presidente di Authentic Campaigns, un'azienda che ha lavorato alla raccolta fondi digitale e alla pubblicità per clienti del Partito Democratico. Tra i vecchi clienti comparirebbero Biden e il rappresentante Adam Schiff, che ha guidato gli sforzi di impeachment contro Trump.

Le accuse di Trump

Lo scorso febbraio, Trump aveva descritto Merchan come un suo "hater certificato" continuando inoltre a puntare il dito contro la figlia Loren per via dei suoi legami con i Democratici. Il tycoon, intanto, è colpevole di tutti e trentaquattro i capi d'imputazione per aver commesso una frode nel tentativo di nascondere uno scandalo sessuale, nonché il primo ex Presidente della storia americana e attuale candidato alla Casa Bianca condannato in un processo penale.

Il suo avvocato, Todd Blanche, ha chiesto inutilmente a Merchan di annullare il verdetto, dichiarando che era impostato sulla testimonianza di Michael Cohen, ex avvocato di Trump e tuttofare, un uomo condannato per aver detto il falso e bugiardo dichiarato. Merchan ha respinto la mozione.

I giurati hanno raggiunto il verdetto dopo oltre undici ore di camera di deliberazione sui 34 capi d'accusa contestati a Trump per il pagamento nel 2016 della pornostar

Stormy Daniels che aveva minacciato di rivelare di aver fatto sesso con lui. Il verdetto è arrivato in anticipo rispetto alle previsioni di alcuni analisti giudiziari e questo è parso subito un cattivo segnale per Trump.

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