Cronaca internazionale

Dalle siringhe al fentanyl da fumare: come cambia la crisi degli oppioidi in Usa

La crisi di overdose che ha investito gli Stati Uniti sta cambiando pelle. Ora i consumatori preferiscono fumare il fentanyl rispetto alle siringhe. Cosa c'è dietro questo nuovo fenomeno

Dalle siringhe al fentanyl da fumare: come cambia la crisi degli oppioidi in Usa

Ascolta ora: "Dalle siringhe al fentanyl da fumare: come cambia la crisi degli oppioidi in Usa"

Dalle siringhe al fentanyl da fumare: come cambia la crisi degli oppioidi in Usa

00:00 / 00:00
100 %

Cambia il mondo della droga americano. Secondo un nuovo dossier del Centers for Disease Control and Prevention sta cambiando il modo in cui gli statunitensi assumono gli stupefacenti che li stanno uccidendo. Secondo questo dossier, sempre più persone muoiono dopo aver fumato, mentre diminuiscono le overdose da iniezioni.

L'indagine è partita da alcune strane rilevazioni in California. Le autorità del Golden State hanno notato che sempre più persone hanno iniziato a fumare fentanyl anziché usare le siringhe per assumerlo. Il fentanyl è diventato in brevissimo tempo la prima causa tra le overdose nel Paese. L'oppioide sintetico immesso nelle strade americane soprattutto dal Messico, ha alimentato una crisi che sembra senza fine. Secondo i primi dati sembra che il 2023 sia l'anno record con oltre 112 mila morti, il 70% delle quali causate proprio da oppioidi sintetici, un trend in crescita da almeno cinque anni.

Secondo lo studio il cambiamento nel comportamento dei tossicomani deriva da una sempre più diffusa convinzione che fumare fentanyl sia meno pericolo rispetto a iniettarselo, in particolare perché l'inalazione lo renderebbe meno concentrato, ma anche perché sarebbe il modo più rapido per far arrivare al cervello il principio attivo. In realtà, scrivono gli esperti, il rischio di overdose potrebbe non cambiare. Non ci sono, infatti, ancora studi concreti sull'impatto del metodo di assunzione sul tasso di overdose.

Alex Kral, ricercatore del Research Triangle Institute che studia il consumo di droghe a San Francisco, ha spiegato che fino a qualche anno fa il fentanyl veniva iniettato, ma poco alla volta alcune comunità di tossicomani hanno iniziato a fumarlo. I consumatori mettono la polvere in un foglio di carta stagnola o in una pipetta di vetro, scaldano la parte bassa del contenitore e inalano il vapore, un consumo simile a quello del crack.

Oltre alla convinzione di una diminuzione del fattore di rischio, dietro questo fenomeno c'è anche altro. Molti consumatori spiegano che il consumo di droghe via endovena, oltre a diffondere malattie e infezioni delle pelle come epatiti, rovinava pesantemente le braccia. Kral racconta che una delle persone che ha intervistato durante le sue ricerche ha spiegato che l'essere passato dal fentanyl in siringa a quello da fumare gli ha permesso di tornare a mettere t-shirt e addirittura presentarsi a colloqui di lavoro senza segni sulle braccia.

Il dossier del Centers for Disease Control and Prevention ha preso in esame i dati di 27 Stati dal 2020 al 2022 e nello specifico ha analizzato 71mila overdose tra le 311 mila avvenute in quei tre anni, il 23%. I ricercatori hanno scoperto che nel periodo analizzato il numero di overdose per fentanyl fumato è cresciuto del 74% passando dal 13,3% al 23,1% del totale. In calo quelle legate alle iniezioni, con la quota scesa dal 22,7% al 16,1%.

Queste informazioni vengono ritenute preziose soprattutto da quelle associazioni che presiedono il territorio.

Ad esempio nel fornire materiali sicuri per il consumo delle sostanze, insieme a strisce reattive per individuare fentanyl presente in altre droghe e al naloxone, un farmaco capace di invertire gli affetti di un'overdose.

Commenti