"Siamo convinti che la Difesa europea sia un pilastro nella struttura della sicurezza occidentale ma, prima di tutto, è necessaria una politica estera condivisa e intenti comuni all'intera comunità politica della Ue". Guido Crosetto ha così parlato in merito alla politica difensiva dell’Unione europea, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Formiche. A detta del Ministro della Difesa, la Difesa europea è sì un pilastro della sicurezza dell’Occidente ma, allo stesso tempo, "sarà necessario evitare qualsiasi inutile duplicazione nel quadro delle nostre storiche alleanze".
Crosetto sulla Difesa europea
Per Crosetto la Difesa europea è complementare alla Nato. "La dichiarazione comune sulla cooperazione tra Unione europea e Nato sottolinea che la Nato è il fondamento della difesa collettiva per suoi membri e per la sicurezza Euro-Atlantica", ha affermato il ministro, aggiungendo che la Nato riconosce il valore di una Difesa europea più forte e più efficace che contribuisca alla sicurezza globale e transatlantica, in maniera complementare e inter-operativa.
"Lavoriamo per rafforzare le sinergie per costruire un’Europa più competitiva nel settore dell’industria della Difesa, incentivando, ad esempio, programmi di cooperazione", ha quindi sottolineato lo stesso Crosetto, ricordando che, nell’attuale scenario geopolitico, gli attori autoritari sfidano gli interessi dei Paesi democratici usando molteplici strumenti. Strumenti che possono essere politici, economici, tecnologici e, come nel caso della guerra in Ucraina, anche militari.
Il ruolo dell’Italia nella guerra in Ucraina
A proposito della guerra in Ucraina, questo tragico evento ha imposto una maggiore attenzione sulla sicurezza e sull'accesso a spazio e cyber-spazio.
Secondo Crosetto, il sistema spaziale italiano è una "componente dell'autonomia strategica nazionale ed europea" e, per questo, va costantemente coltivato e rilanciato "per mantenere il nostro Paese credibile e all'avanguardia". "Investiremo 7 miliardi in 5 anni. Ma servono nuove regole per questi domini o si rischia l'ingerenza o l'attività di attori non statuali che possono operare approfittando dei vuoti normativi", ha spiegato il ministro.
"Di fronte all'aggressione russa all'Ucraina, l'Italia non poteva rimanere ferma e indifferente e di comune accordo con la comunità internazionale e i nostri principali partner (Nato e Ue) ha, giustamente, deciso di aiutare il popolo ucraino", ha sottolineato nel dettaglio Crosetto. Roma sta contribuendo alla resistenza di Kiev inviando aiuti che non sono solo di equipaggiamenti militari, ma anche civili, come i gruppi elettrogeni per tornare a illuminare le città.
L'esecutivo "ha deciso di completare l'attuazione del quinto decreto di aiuti stabilito dal precedente governo nel 2022, e che proprio in questi giorni ha ricevuto piena copertura con un una nuova risoluzione parlamentare per l'intero 2023 in vista di un altro, sesto decreto". Ulteriori aiuti che verranno concertati durante la prossima riunione dell'Ukraine defence contact group, a Ramstein, in Germania. "Il presidente Giorgia Meloni - ha detto ancora Crosetto -è stato sempre molto chiaro nel ribadire che l'Italia è fortemente collocata nell'Alleanza occidentale e in Europa: gli impegni che il nostro Paese ha preso, e mantiene da decenni, saranno rispettati e onorati".
Balcani e Mediterraneo
Crosetto ha toccato due macrotemi tanto delicati quanto strategici per l’Italia e l’Ue: il Mediterraneo e i Balcani. Per quanto riguarda il Mediterraneo, l’intera area sta subendo pesanti riflessi dal conflitto in Ucraina che ha inasprito le tensioni già presenti nella regione. "Ecco perché sono certo che sia un'area da presidiare e la cui sicurezza è strategica per l'Europa e per tutti i Paesi che si affacciano sul bacino", ha detto ancora il ministro, evidenziando che per il mar Mediterraneo "transitano dorsali vitali per le comunicazioni, rifornimenti energetici e rotte commerciali".
Sui Balcani, il ministro ha ricordato che l'Italia è il maggior Paese contributore alla missione Nato in Kosovo (Kfor), di cui ha anche il comando dallo scorso ottobre. "Con circa 800 militari, siamo il maggior Paese contributore alla missione (Kfor), della quale da ottobre abbiamo il comando, chiaro segnale di quanto la nostra presenza è ritenuta centrale in quell'area", ha dichiarato.
"L'organizzazione della conferenza sui
Balcani, che si terrà a Trieste nei prossimi giorni, va proprio in questa direzione: l'Italia vuole promuovere una serie di iniziative politiche che possano attenuare gli attriti e i dissapori", ha osservato Crosetto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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